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Presentato il catalogo ufficiale, con oltre 150 marchi storici di aziende battipagliesi, dell'”Arca dei Marchi“, il progetto di riscoperta e valorizzazione della storia cittadina

Nel pomeriggio di ieri, al Comune di Battipaglia, è stato presentato il catalogo della “Logoteca Comunale di Battipaglia – Arca dei Marchi“, contenente oltre 150 loghi commerciali di piccole e grandi aziende, alcune delle quali con il tempo estinte, che hanno contribuito a scrivere pagine della storia della città.

Un nuovo tassello in un bel percorso che ha visto la sinergia di più artisti ed appassionati battipagliesi, tra cui Luigi Viscido, che per primo ne ha partorito l’idea, e con lui altri cittadini volenterosi di ricostruire un passato che sarebbe ingiusto dimenticare. All’evento sono stati presenti, oltre a Viscido, anche l’architetto e socio del Rotary Club Battipaglia Carlo Tomeo, il sociologo, formatore e studioso di storia sociale Enzo Castaldi, la sindaca di Battipaglia Cecilia Francese, il presidente del Rotary Club Battipaglia Federico Del Grosso e il giornalista ed assistente del Governatore distrettuale del Rotary Club Geppino D’Amico. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Benedetta Gambale.

LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

«Un viaggio iniziato per divertimento – spiega Viscido –, man mano cresciuto fino a diventare una cosa seria e grande, con l’attenzione del Rotary, dell’Amministrazione e della stampa cittadina e non. Davanti ai 150 marchi stampati e riordinati, è come fare un volo d’uccello su ottant’anni di storia della città. L’Arca dei Marchi è, per sua natura, un viaggio che non finirà mai, finché ci sarà qualcuno che ritroverà un marchio dimenticato e me lo invierà. Un marchio è per sempre».

Federico Del Grosso, presidente del Rotary Club, prima della presentazione ha affermato: «L’intuizione del progetto è l’importanza del recupero dell’identità commerciale storica urbana attraverso la ricerca, catalogazione e riattualizzazione grafica dei brand logo che ne hanno segnato l’evoluzione, imprimendosi nella coscienza collettiva dei cittadini. Il focus del progetto è la città di Battipaglia, uno dei centri industriali più importanti della Piana del Sele».

FRANCESE: «È COME UN TUFFO NEL PASSATO»

«Queste sono le iniziative che ci piacciono – ha detto la sindaca Francese – Chi mi conosce sa che tengo al recupero della nostra storia. Quando qualcuno dice che di storia non ne abbiamo non è vero. Sfogliavo il libro ed osservavo loghi che non avevo mai visto ed è come fare un tuffo nel passato. Tutti indistintamente hanno contribuito a rendere grande questa città. I loghi continuano, ce ne saranno di nuovi, ma questo libro parla chiaro e come sindaco di questa città non potevo non accogliere questo progetto».

L’architetto e socio del Rotary Club, Carlo Tomeo, creatore dei totem su cui sono stati fissati i loghi, al momento esposti nel salotto comunale, ha poi aggiunto: «Tutto è partito da una mia emozione. Quando passo per la zona industriale di Battipaglia provo un forte senso di appartenenza. Quelle ciminiere, quei tralicci trovo siano essi stessi il marchio più vivido di questa città. Volevo che i totem parlassero di questo. Quando poi ho visto il lavoro di Luigi Viscido è partito un ulteriore viaggio».

Prezioso è il contributo all’interno del catalogo di Enzo Castaldi, storico di Battipaglia: «Sono un appassionato del cinema neorealista, oltre che dei film di Totò, che raccontano la storia sociale dell’Italia anni ’50. Battipaglia aveva un nodo ferroviario strategico in quegli anni, e ne “I due marescialli” di Vittorio De Sica, Totò citò l’accelerato di Battipaglia. Mi sono immaginato un viaggiatore che, fermandosi in città, fa un giro per il centro, incontrando caseifici, negozi».

Un progetto, quello dell’Arca dei Marchi, che non terminerà qui, ma che anzi richiederà ancora la partecipazione della cittadinanza, delle memorie storiche di Battipaglia, per far sì che questo catalogo possa arricchirsi ulteriormente con altri brand riscoperti, per dare un quadro sempre più chiaro della città che è stata degli anni passati. Sempre con l’obiettivo di trapiantare questi loghi in un punto fisico della città, dove poterli ammirare sempre e dare così vita a un nuovo punto interessante ed arricchente per il turismo locale.