Guerra delle parcelle, Lullo vince il primo round in sede civile

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avvocato giuseppe Lullo
L'avvocato Giuseppe Lullo e la sindaca Cecilia Francese (17 gennaio 2019)
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Il primo round in sede civile tra l’ex dirigente del settore Avvocatura e il Comune di Battipaglia se lo aggiudica Giuseppe Lullo. L’ex avvocato dell’Ente di piazza Aldo Moro aveva presentato due decreti ingiuntivi, uno da 21mila euro, e un altro da 24mila euro, rivendicando il pagamento di alcune prestazioni professionali svolte per conto dell’Ente. Ippolita Laudati, giudice del tribunale di Salerno, lo scorso 22 giugno ha emesso la sentenza accogliendo parzialmente la richiesta di Lullo, difeso dal legale Demetrio Fenucciu, contro il Comune di Battipaglia, difeso dall’avvocato Corrado Spina.

Una vicenda che comincia oltre due anni fa, quando Lullo presenta il conto al Comune dove, fino ad aprile 2019, lavorava come avvocato. Ma a Palazzo di Città s’oppongono, chiedendo addirittura che venissero restituiti 50mila euro. Il motivo? L’amministrazione guidata da Cecilia Francese aveva approvato un regolamento, a dire di Lullo, con effetto retroattivo, sostenendo che nessun compenso spettasse a Lullo, poiché sarebbero già stati liquidati con il suo pensionamento nel 2019. Questione che, in via definitiva, sarà decisa dal Consiglio di Stato alla udienza pubblica di merito fissata per il 1° luglio 2021 nella quale sono intervenute in favore dell’avvocato Lullo, difeso da Marcello Fortunato, anche l’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici e la Camera Amministrativa Salernitana. Un braccio di ferro che è andato avanti per due anni, fino a quando non è arrivata la prima sentenza da parte della sezione lavoro del Tribunale di Salerno.

Una vicenda che, come spesso accade, si scontra anche con la complessa giurisprudenza. Stando a quanto si legge nella sentenza, una delle posizioni sostenute dal Comune di Battipaglia riguarda il tetto retributivo massimo, o trattamento economico complessivo che dirsi voglia, fissato a 87mila euro da una delibera del luglio 2018. Soglia che, si legge nella sentenza, Lullo non avrebbe comunque raggiunto nel 2018 (s’era fermato a circa 67mila euro). Numeri e cavilli giudiziari che in buona sostanza danno parzialmente ragione all’avvocato Lullo. Il credito vantato, infatti, non gli verrà corrisposto interamente. Il Comune di Battipaglia è stato condannato a rimborsare l’ex avvocato di casa sua per un totale di circa 21mila euro. Ovviamente, è ancora troppo presto per “cantare vittoria” o dichiarare la resa. Molto probabilmente si passerà al secondo grado di giudizio, in Corte d’Appello, dove la sentenza potrebbe essere ribaltata.

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