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Il ristorante battipagliese “L’Agliara” è stato inserito nella prestigiosa guida di Gambero Rosso “Ristoranti d’Italia”: è l’unica attività della città a riuscirci

«Vogliamo portare avanti la nostra idea di cucina», così Eliseo Marciello a pochi giorni da un prestigioso quanto meraviglioso traguardo conquistato insieme alla sua socia Adele, per la loro creatura “L’Agliara” (via Olevano n. 49/51). Una locanda urbana che è un fiore all’occhiello per Battipaglia, e che oggi lo è ancor di più grazie all’introduzione nella guida “Ristoranti d’Italia 2022” redatta da Gambero Rosso, con una Forchetta assegnata al locale, che rappresenta una garanzia in più per i cacciatori di posti dove mangiare cibo buono.

  • “L’Agliara” è nella prestigiosa guida “Ristoranti d’Italia 2022” di Gambero Rosso. Che effetto fa?

Effetto molto strano, soprattutto perché l’inserimento in guida, addirittura con una Forchetta, non era una cosa che ci aspettavamo. Ci abbiamo messo 4/5 giorni per realizzare la cosa, soprattutto dovuto dal fatto che sono cose a cui non puntavamo, ma l’idea è quella di portare avanti la nostra idea di cucina, quindi trovarci in guida ci ha dato principalmente lo stimolo per continuare sulla nostra strada, visto qualcuno ha deciso di premiarla.

  • Si percepisce che dietro quest’attività c’è anche un passato di amore e passione per la cucina. Ci raccontate la storia de “L’Agliara”?

Io ho sempre amato la cucina e la ristorazione e la cucina sin da piccolo. Ma almeno per i primi anni l’ho sempre vissuta come passione personale. Quindi ho seguito una vita abbastanza standard (studio, lavoro…), mentre d’estate fin dai 14 anni ho sempre lavorato in vari ristoranti. Fino a quando accetto un lavoro (responsabile marketing…tutt’altro praticamente) in un’azienda che aveva sede a Postiglione, e in pausa pranzo andavo nel ristorante della famiglia di Adele (la mia socia).

L'Agliara
L’Agliara

Nasce un’amicizia e durante la pausa si parla del più e del meno e per me è naturale arrivare a parlare di ristorazione, cucina e vini. Io continuo il mio percorso professionale li a Postiglione, mentre Adele apre “L’Agliara” a Serre. Dopo qualche anno decide di voler dare una svolta al suo ristorante, diversificandolo da quello dei genitori, così mi propone di entrare in società. Di lì in un paio d’anni iniziamo a dare una identità ben precisa al locale, con un progetto ben definito, io lascio il lavoro d’ufficio dedicandomi totalmente all’Agliara e nel 2015 ci trasferiamo a Battipaglia.

  • Il traguardo raggiunto da “L’agliara” lusinga in qualche modo anche l’intera città di Battipaglia. Vi aspettavate tutto questo calore e tutti i messaggi in seguito all’introduzione de “L’agliara” nella speciale guida?

La cosa ci ha spiazzato e non poco, soprattutto perché abbiamo sempre avuto l’impressione che l’offerta non fosse proprio “popolare”, quindi aver visto tutto quello che si è scatenato sui social ci ha lasciato senza parole…e siamo comunque orgogliosi (soprattutto io essendo originario di Battipaglia) di essere il primo ristorante a raggiungere questo traguardo.

  • È proprio Battipaglia che cerca, dopo la pandemia da Covid-19 che continua a non restituirci la nostra vita, di rialzarsi. Che momento è stato (ed è) questo della pandemia per voi?

La pandemia ci ha messo a dura prova. Più volte ci siamo trovati a vivere momenti di stress tali da aver pensato di mollare. Fortunatamente siamo due soci, quindi abbiamo trovato sempre il modo di sostenerci e di superare i problemi che ci siamo ritrovati addosso non per colpa nostra, ma per quello che stava succedendo. Ma avevamo troppo a cuore il progetto, non ce la siamo sentiti di buttare tutto il lavoro fatto finora. Anche perché l’idea che abbiamo non è ancora del tutto sviluppata. Quindi con non pochi problemi, che ti trascinano ancora oggi, andiamo avanti con passione e determinazione.

  • Oggi “L’agliara” è tra i Ristoranti d’Italia di Gambero Rosso. Quale traguardo vorreste raggiungere domani?

Come ho già detto prima, la Forchetta da parte della guida del Gambero Rosso non era in programma, non lavoriamo puntando ai vari riconoscimenti. L’idea è di condividere con i nostri clienti la nostra idea di ristorazione, cercando di trasmettere la passione che ci mettiamo. Qualunque altro riconoscimento arrivi sarà accettato con umiltà, e ci darà conferma che stiamo facendo un buon lavoro.