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Tra i giovani artisti emergenti battipagliesi che desiderano di far conoscere a sempre più persone la propria proposta musicale, c’è anche Marco Cannavacciuolo, esponente del genere neomelodico, che di recente ha rilasciato una sua personale versione di uno dei maggiori successi dell’estate in corso “Jerusalema“. Ci siamo fatti raccontare da lui stesso un po’ di più i merito alla sua musica e aspirazioni.

– Come è avvenuto il tuo approccio alla musica?

In casa mia la musica è stata sempre fondamentale. Mio nonno era un grande appassionato di musica, e ha trasmesso questo amore a me e a mio fratello. Sin da piccoli ci divertivamo con la musica: mio fratello suonava la fisarmonica, mio nonno il tamburello e io cantavo. Grazie a mio fratello è arrivata proprio la spinta a diventare un cantante professionista, siccome io a casa cantavo sempre e lui mi disse “perché non ci provi?”, ed è cosi che lo scorso anno è iniziato il mio percorso. Lo ringrazierò sempre, così come la mia famiglia e soprattutto mio nonno, che ora mi assiste dall’alto, e son sicuro che sia orgoglioso di me.

– Quali sono gli artisti che nel corso del tempo ti hanno particolarmente ispirato?

Mi ha ispirato molto il maestro Gianni Vezzosi, che ancora oggi è il mio idolo. La sua voce è da brividi e nei suoi testi mi rivedo dentro. Ho avuto anche l’onore di cantarci insieme e di ricevere i suoi complimenti. Mi ha ispirato anche un altro artista, il mio amico Niko Pandetta, che mi ha trasmesso la voglia di proseguire in questo percorso. Ha un buon cuore, ed è sempre pronto ad aiutare.

– Qual è il tuo album del cuore?

Il mio album del cuore è del maestro Gianni Vezzosi, intitolato “La fine del mondo”, uscito nel 2006. Ce ne sono anche altri, dove mi ritrovo molto.

– Quale credi sia l’elemento che rende il genere neomelodico amato da così tante persone?

L’elemento che fa appassionare le persone al genere neomelodico è l’amore. L’amore è vita, è tutto. Senza l’amore non ci sarebbe la vita, ed è cosi anche per il genere neomelodico, che si basa sull’amore e sul sentimento. È l’anima che parla. Non tutti possono fare questo genere.

– Ci sono anche tanti detrattori del genere. Credi che, anche agli alti livelli, ci sia una sorta di “rifiuto” verso gli artisti neomelodici?

Sì, credo che, anche agli alti livelli il neomelodico sia visto sempre male, c’è anche chi non lo definisce neanche un genere musicale vero e proprio, ma si sbagliano di grosso. Il neomelodico è tradizione e rappresenta Napoli. Credo che bisognerebbe dare più conto a questo genere e smetterla di porre delle differenze, perché la musica è una soltanto, e non si comanda.

– Parlaci adesso di questo tuo nuovo singolo, il remix di “Jerusalema”.

Il singolo “Jerusalema Remix” è un brano dove ho curato molto i dettagli. Non è nato dalla sera alla mattina. Ci sono molte giornate di lavoro dietro e credo ne sia valsa la pena, visti i risultati. Ne approfitto per ringraziare il maestro De Falco, il mio manager Franco, che mi hanno supportato in questo progetto, e soprattutto chi ha investito economicamente in questo brano, il Bar Monique.

– L’uscita del brano ha raccolto critiche molto feroci sul web. Cosa hai provato?

Dopo quei messaggi di odio ho provato rabbia e, sinceramente, molto schifo. Giudicare una persona senza conoscerla, giudicare il suo operato senza conoscere i sacrifici che ci sono dietro, il lavoro che c’è dietro, è una vera assurdità. Credo che questi commenti nascano dall’invidia. Quando una persona non è in grado di fare ciò che fai tu è invidiosa e cerca in tutti i modi di abbatterti. Io li lascio fare e non gli do retta, vado avanti per la mia. Le persone che mi conoscono sanno come sono. Ringrazio le persone che mi seguono sempre e ringrazio anche la città di Battipaglia per il bel riscontro. In un solo giorno 13mila visualizzazioni credo sia un grande successo, e con questo abbiamo zittito tutte quelle persone cattive che sanno solo giudicare. Voglio lanciare un messaggio agli emergenti come me: non date retta a chi vi insulta o giudica il vostro operato, andate avanti, non abbattetevi mai, mettete sempre cuore nelle cose che fate. Dio è grande, e un giorno tutto il bene fatto ritornerà.

– È la prima volta che ti sei trovato dinanzi all’odio social? Come lo combatti?

Sì è la prima volta, e li ringrazio per il tempo speso a commentare il mio video. Voglio dir loro che possono dirmi di tutto, offendermi giudicare me e la mia famiglia. A me non fate nulla, anzi, vi ringrazio e vi mando un bacio. La prossima volta vorrei che quelle persone che hanno lanciato offese, tra cui genitori, prima di scrivere pensassero se al posto mio ci fosse stato un loro figlio o nipote con un sogno nel cassetto. Riflettete prima di scrivere.

– Stai lavorando anche a nuove canzoni?

Sì, stiamo lavorando a nuovi progetti. Non si smette mai di lavorare e sto cercando di fare delle cose ancora più grandi, come delle collaborazioni con artisti già noti. Un bel regalo per tutti i miei fan.

– Qual è il sogno nel cassetto di Marco Cannavacciuolo?

Il mio sogno nel cassetto è quello di realizzare un mega concerto nella mia città, e con l’aiuto ed il sostegno della popolazione battipagliese, sono certo che potrà accadere. Inoltre vorrei aiutare tutti gli artisti emergenti come me, visto che nessuno si occupa di quest’ultimi. Non mollate mai.