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Sfuma il sogno di un campo di rugby: sui suoli abbandonati di proprietà della Provincia, nel cuore di via Adriatico, sorgerà il mega polo di ricerca agroalimentare dell’Istituto zooprofilattico di Antonio Limone. C’è l’ok della Provincia e del Comune. Oggi l’approvazione in consiglio.

Addio al sogno di un campo di rugby. Sui suoli di proprietà della Provincia, in via Adriatico, nella distesa di 53mila metri quadrati tra l’ospedale cittadino e il palazzetto dello sport, nascerà il mega polo dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno. Il maxi progetto da 25 milioni di euro, già finito all’attenzione della Prima commissione convocata nei giorni scorsi dal presidente Gianluigi Farina, durante la quale è stata discussa la proposta deliberativa illustrata dal dirigente del Settore tecnico, Carmine Salerno, e dall’assessore all’Urbanistica, Giampaolo Lambiase, e che con ogni probabilità questa sera verrà approvata dal consiglio comunale convocato per le ore 18.30 a Palazzo di Città. 

Il progetto proposto da Antonio Limone, direttore dell’Istituto, include i due Enti (Comune e Provincia), la scuola “ProfAgri” che ha la sede in quei terreni, e la “General Contract” di Francesco Cicalese, architetto firmatario del progetto che prevede un grande Polo tecnologico di ricerca e formazione per la sostenibilità ambientale delle produzioni agroalimentari e la tutela della salute pubblica. Entro il 25 marzo ci sarà il progetto esecutivo che dovrebbe prevedere anche degli studi sulla Cannabis. 

25 MILIONI DI EURO DAL PNRR: IN TRE ANNI IL MEGA POLO

La richiesta di permesso a costruire c’è, e la proposta – ammessa tra i 177 elaborati per l’erogazione dei fondi del Pnrr – si è posta l’obiettivo di tirare su il mega polo in tre anni per un investimento da 25 milioni di euro: uno stabile di due piani, due capannoni fatiscenti e un fabbricato rurale verranno rasi al suolo per far spazio a quattro edifici che comprenderanno il centro polifunzionale e gli uffici, oltre ai laboratori d’analisi chimica agro-ambientale. Nel parco verde ci sarà spazio anche per le coltivazioni sperimentali di Cannabis, i cui studi da anni vengono portati avanti dallo Zooprofilattico.  

ADDIO RUGBY: LA RABBIA DELLE ASSOCIAZIONI

Niente più rugby, quindi. Sui cinque ettari di terreno, nel 2017, su impulso dell’allora consigliere provinciale Angelo Cappelli, oggi presidente del parlamentino cittadino, la cessione dell’area aveva un vincolo ben preciso: la realizzazione di un campo da rugby. Ma fatta eccezione per qualche offerta pervenuta tra il 2020 e il 2021, non se n’è più parlato.  

Associazioni sportive e rugbisti hanno espresso tutto il loro malcontento. Non c’è spazio per la palla ovale. «Non entriamo in valutazioni specifiche relative alla nuova destinazione d’uso. Dal nostro punto di vista resta solo il rammarico per un’occasione persa. Nel 2020 incontrammo il presidente della Provincia Michele Strianese presentandogli l’idea di rendere quel luogo uno spazio strategico non solo per il rugby ma per l’intera provincia, realizzando un campo polifunzionale al servizio dello sport studentesco» commenta rammaricato Tullio Panico, presidente dell’Hydra Rugby di Battipaglia. «Sicuramente – continua – tale scelta avrebbe riconfigurato l’intero quartiere con un risvolto positivo anche per la città. Il Covid ci ha impedito di proseguire il dialogo iniziato fruttuosamente, ci aspettavamo l’emissione di un bando di progettazione che purtroppo non è mai avvenuta».

Vincenzo Perrone

Più duro il commento di Vincenzo Perrone, ex candidato al consiglio comunale per “Civica Mente” e rugbista amatoriale. «La cosa che mi rattrista è che per sei anni nel piano triennale dei lavori della Provincia quel terreno era adibito a valorizzazione attraverso la costruzione di un campo di rugby. La tradizione rugbistica va avanti dal ‘69 ma senza un campo, e il rammarico è forte per la testardaggine di alcuni soggetti di non riuscire mai a trovare una sintesi».  

Delusione anche per Antonio Leo, presidente del “Rugby Battipaglia”: «Tra il 2017 e il 2018 fummo gli unici a interessarci del progetto. S’inserì, dopo, una cordata di tre società salernitane e una ebolitana, che però poi sparirono perché le prime non avevano interesse ad allenarsi a Battipaglia, e l’ultima non nacque proprio». Un progetto ambizioso, che guardava alle scuole del territorio. «L’idea era quella di realizzare un polo sportivo scolastico per tutta la provincia di Salerno – racconta Leo -. Trovammo anche l’appoggio della federazione italiana che ci promise finanziamenti a fondo perduto ma il progetto si arenò negli uffici della Provincia. C’è grossa amarezza, perché a Battipaglia manca verde attrezzato per lo sport, siamo peggio del terzo mondo».

cappelli regionali
Angelo Cappelli, ex vicesindaco e oggi presidente del consiglio comunale

E Angelo Cappelli, oggi presidente del civico consesso che lunedì prossimo ufficializzerà la trasformazione di quell’area, e all’epoca consigliere provinciale, aggiunge: «Nel 2017 mi adoperai per la realizzazione del campo da rugby dando l’input in Provincia. Cinque anni dopo le cose sono cambiate, e la Provincia ha fatto altre valutazioni. Il polo dell’istituto Zooprofilattico è un’iniziativa lodevole, ma c’è il rammarico per l’occasione persa di dare finalmente una casa ai rugbisti».