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Il prefetto Francesco Russo di Salerno lancia l’allarme: «Politici e dipendenti comunali collusi con i clan, e rischio infiltrazioni mafiose»- I casi della Piana del Sele e dell’Agro Nocerino Sarnese, dove negli anni si sono verificati numerosi commissariamenti, mettono in guardia il prefetto salernitano che accende i riflettori anche sul recente caso che ha interessato la città di Eboli.

Il prefetto Francesco Russo mette in guardia da possibili infiltrazioni dei clan mafiosi all’interno dei comuni. Nel territorio salernitano, in particolar modo nella Piana del Sele e nell’Agro Nocerino Sarnese, sono stati diversi i commissariamenti delle amministrazioni locali. Scafati, Pagani, Battipaglia, Angri. Sono solo alcuni dei recenti casi. Al quale si aggiunge la vicenda Eboli, dove lo scorso 9 ottobre il sindaco Massimo Cariello è stato arrestato e sospeso dalla sua funzione.

«Non sono solo i politici a soffrire l’influenza negativa dei clan camorristici sul territorio salernitano, ma anche i burocrati dei Comuni» ha detto Russo, che ha evidenziato come le struttura amministrative degli enti locali hanno difficoltà ad agire legalmente nell’azione pubblica. Con riferimento alle azioni intraprese dalla magistratura non solo verso il sindaco Cariello, ma anche nei confronti dei funzionari del Comune di Eboli, coinvolti nell’inchiesta.

E nel corso dell’audizioni all’Antimafia, Russo ha parlato anche del tema “rifiuti”. Anche lì, le infiltrazioni camorristiche sono presenti. Un settore «da monitorare costantemente» dice il prefetto, che ha citato anche i comuni sciolti anticipatamente come Montecorvino Pugliano e Battipaglia.

IL COMMENTO DI FEDERICO CONTE

«Arriva il primo riscontro istituzionale ai fatti da me sollevati con una interrogazione parlamentare, il 9 giugno scorso, sul caso Eboli. Il prefetto di Salerno, Francesco Russo, in audizione presso la Commissione parlamentare antimafia, analizzando il fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle diverse aree territoriali della provincia di Salerno, vi ha incluso, insieme a Scafati e Pagani, anche Eboli, e ha sottolineato, in particolare, l’incidenza del deficit di legalità nella conduzione degli uffici, indicando come esempio la recente inchiesta giudiziaria sull’amministrazione comunale di Eboli. Si conferma, così, anche in sede amministrativa, la validità e la necessità del mio atto di sindacato ispettivo, dovuto ad un’analisi oggettiva dei fatti, che segnala un problema reale per la nostra comunità. Il castello è crollato, serve una scelta, non una difesa sterile, perché la parte migliore di Eboli, che c’è ed è tanta, assuma la guida per portare la città fuori dalla crisi, prendendo atto che essa è insieme morale, economica e sociale» ha scritto l’onorevole Federico Conte (Leu) sui suoi canali social.