Tempo di lettura: 3 minuti

Il Comune di Battipaglia, rappresentato dal dirigente del settore avvocatura Giuseppe Lullo e dall’assessore all’ambiente Carolina Vicinanza, ha mantenuto una linea di opposizione in merito all’autorizzazione di una variante sostanziale dell’impianto di gestione rifiuti speciali situato a Battipaglia durante l’incontro tenutosi a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La vicenda AP Ambiente può rappresentare un punto di svolta per la gestione del territorio battipagliese in merito al trattamento dei rifiuti speciali. La Ap Ambiente srl aveva richiesto autorizzazione regionale per la variazione all’autorizzazione ottenuta con Decreto dirigenziale n. 177 del 29 Agosto 2018 in relazione alla gestione di rifiuti speciali non pericolosi. Come da prassi legislativa si è tenuta la Conferenza dei servizi tra tutti gli enti coinvolti (Asl, Comune, Arpac, Regione) già in data 19 Dicembre 2018, quando il Comune era tenuto a dare un parere urbanistico edilizio di competenza.

AP AMBIENTE: I FATTI

Il Comune formulò parere negativo per motivi igienico ambientali e aveva richiesto all’azienda un’integrazione sulla relazione ambientale già depositata, mentre l’Asl aveva dato parere favorevole. All’esito della Conferenza, la Regione richiese nuovamente al Comune il parere di competenza. La conferenza si sarebbe dovuta tenere nuovamente in data 22 Gennaio 2019. La sindaca si oppose nuovamente attraverso l’emissione del parere sanitario negativo ai sensi degli art. 50 Dlgs 267/2000 e l’RD 1263/1934 e questa volta l’Asl assecondò il parere del comune, sottolineando che non aveva a disposizione i dati indicati dalla Francese.

La prima cittadina battipagliese inviò il proprio parere negativo alla giunta regionale della Campania, preoccupata che la riconversione potesse determinare ulteriori impatti odorigeni su un area già stressata dalla presenza di altri impianti, facendo valere il proprio potere di massima autorità sanitaria sul territorio, potere sempre esercitabile dalla massima carica comunale, sostenendo che nella zona industriale di Battipaglia vi sono già diversi impianti, e che i monitoraggi operati dalla Sense Square srl nell’ambito del progetto Safe Breath, approvato dall’amministrazione comunale con deliberazione di Giunta n. 91 del 17 Maggio 2008, avevano evidenziato nei quartieri Taverna e nella zona industriale un superamento costante (e per il mese di dicembre addirittura quotidiano) dei limiti di legge delle polveri sottili Pm 2,5, nonché numerosi sforamenti di parametri PM 10.

Nonostante il parere negativo della prima cittadina battipagliese, la Conferenza dei servizi si è conclusa favorevolmente per Ap. Il Comune, quindi, ha deciso di opporsi alla autorizzazione concessa dalla Regione presentandosi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Comune, infatti, ha dieci giorni di tempo dalla conclusione della conferenza dei servizi tenutasi in ambito regionale per opporsi all’autorizzazione ai sensi dell’art. 15 della Legge n. 241/1990.

L’INCONTRO A ROMA

A Roma, il Comune di Battipaglia, rappresentato dall’assessore all’ambiente Carolina Vicinanza e dal dirigente del settore avvocatura Giuseppe Lullo, in data 21 Marzo 2018, ha esposto le problematiche riguardanti il territorio e ha mostrato un provvedimento della Regione Campania relativo a un impianto dell’Avellinese nel quale la stessa Regione subordinava l’autorizzazione al rispetto delle regole sulle emissioni odorigene presenti in Regione Lombardia.

La Regione Campania, però, non si è mostrata per niente accomodante e così non essendo giunti ad alcun accordo, sull’autorizzazione richiesta da AP ambiente srl deciderà la Presidenza del Consiglio. La preoccupazione del Comune sta nelle eventuali emissioni odorigene che la riconversione richiesta dalla società potrebbe determinare sul territorio. Del resto il fatto che la stessa ditta si è offerta di predisporre interventi migliorativi per il mantenimento in depressione dell’impianto di trattamento dei rifiuti, sembra confermare la fondatezza delle preoccupazioni dell’ente.

Il problema non è certamente Ap, che anzi ha cercato in tutti i modi di collaborare e di assecondare le richieste dell’ente comunale. La criticità per ciò che concerne la gestione dei rifiuti su Battipaglia è che il trattamento riservato ad AP doveva essere adottato già negli anni scorsi in un settore così delicato e in un’area nella quale vi è un Tmb (più conosciuto come ex Stir) che serve l’intera provincia di Salerno e l’impianto di compostaggio di Eboli, nonché altri rilevanti impianti. 

Finalmente il Comune di Battipaglia si è battuto concretamente per ottenere quello che i cittadini stanno richiedendo da due anni, ossia di avere dei criteri precisi sulle autorizzazioni all’esercizio di attività relative agli impianti dei rifiuti. Ad oggi tali criteri, specie in materia di emissioni odorigene, non ci sono. E come il Comune ha ribadito nel comunicato stampa relativo alla vicenda, il vuoto normativo presente in Regione in relazione agli odori molesti rischia di penalizzare il nostro territorio.