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A sei anni di distanza dall’omicidio di Natalino Migliaro, arriva la condanna all’ergastolo per l’assassino Ionut Alexa.

Ionut Alexa dovrà scontare l’ergastolo per l’omicidio di Natalino Migliaro, il 30enne ammazzato a calci e pugni la notte del 4 ottobre 2014, nei pressi della Spineta di Battipaglia. La sentenza, emessa dai giudici della Corte d’Appello, sei anni dopo pone fine all’orrenda vicenda che vide protagonista Alexa, coinvolto nella gestione del racket della prostituzione sulla litoranea.

IL FATTO

Era il 4 ottobre del 2014 quando Natalino Migliaro si appartò con la sua fidanzata nei pressi della litoranea di Battipaglia, luogo abbandonato e non controllato. Pochi minuti dopo il destino fatale: Ionut Alexa si avvicinò all’auto pensando che Natalino stesse con una cliente. L’inizio della tragedia: calci e pugni fino a sfinire la vittima, e poi la violenza sessuale ai danni della ragazza mentre Natalino era disteso a terra incosciente. Tre mesi più tardi, Migliaro morirà in ospedale.

Nel 2015, la prima svolta delle indagini: Alexa fu incastrato dalle tracce del DNA rinvenute sul luogo del delitto e nella sua abitazione. Verrà arrestato e poi condannato a 20 anni. Una sentenza, quella in Appello, che fece discutere. Ci fu un primo ricorso alla Cassazione da parte dei familiari che non fu accolto. Il secondo, in Appello, invece sì. Adesso la pena è definitiva. E la parola fine a uno dei delitti più efferati consumatisi sulla litoranea battipagliese.