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L’antico adagio “Nemo profeta in patria” non passa mai di moda. Una condanna, quasi, che si addice anche alla protagonista della nostra storia, Ester Scordamaglia, una giovane ragazza di Battipaglia che, come tanti, ha trovato lavoro e successo altrove, lontano da casa.

Di Ester, biologa marina laureatasi a Pisa, parla in questi giorni il settimanale del Regno Unito, Newtownards Chronicle, dedicandole la foto di copertina. Una foto molto particolare, in cui Ester nutre dalle proprie mani due piccoli di pinguino. Sì perché Ester, dalla scorsa estate è una biologa marina dell’Explois Aquarium di Portaferry, una cittadina sulla fredda costa orientale dell’Irlanda del Nord, a mezz’ora di auto da Belfast. Le abbiamo chiesto di raccontarci il suo lavoro con i pinguini della foto e non solo: «Il mio lavoro principale, in realtà, consta nel recupero di piccoli di foca comune e foca grigia, che sono in difficoltà. Li riabilitiamo attraverso trattamenti veterinari, svezzamenti ed altre cure, finché non sono sani a grandi al punto giusto per liberarli in mare, al fine di ripopolare la zona: un lavoro che dura in media dai 3 ai 6 mesi per ogni foca».

E poi ci sono i pinguini… «Mi occupo di questa colonia di pinguini, formata da 14 esemplari, appena arrivati da un altro parco, quello dell’isola di Mann. Lì trovano l’habitat perfetto per la riproduzione, ma per continuare a farlo hanno dovuto ridurre la popolazione, chiedendo al nostro centro di occuparci di una parte di loro. Come si vede dalla foto, in questa fase sto provando a farli mangiare dalla mia mano fuori dall’acqua, così è possibile controllare il loro peso e quanto mangiano. Nel frattempo, gli chiedo cosa vogliono dalla vita, – ride – ma finora non hanno ancora le idee chiare, un po’ come me»

Eh già, perché Ester negli ultimi anni, dopo un’esperienza di studio e lavoro all’Acquario di Genova, non era proprio abituata alle temperature basse del Mare del Nord. «Affatto, fino al primo lockdown lavoravo in un paradiso terrestre, le Maldive. Per lo più – ci racconta con un sorriso – sorseggiavo caffè tra un bagno e un altro ed era una vita meravigliosa… vorrei tornarci subito. Però, se devo descrivere il mio lavoro lì, mi occupavo di divulgazione e sensibilizzazione degli ospiti di un Resort in qualità di guida snorkeling privata o per escursioni di gruppo sui Reef, la barriera corallina della zona. Poi, grazie alla collaborazione con l’Università Bicocca di Milano, mi sono occupata di conservazione dei coralli e fotoidentificazione di mante e tartarughe marine per il Manta Trust, una no-profit governativa impegnata nella salvaguardia delle mante, animali incredibili che mi mancano tantissimo».

Poi, il Covid, la crisi del turismo e il rientro in patria nella primavera del 2020. Ma prima di rifare la valigia, Ester ha provato a trovare qui un lavoro adeguato alla sua formazione.
«Ho partecipato a concorsi pubblici, mi hanno proposto stage non retribuiti, lavoro che definirei, più che altro, volontariato. Poi, a luglio, piuttosto delusa, ho trovato nel web questa posizione libera in Irlanda del Nord e, sebbene a malincuore, ho dovuto salutare di nuovo la mia famiglia e partire. Per fortuna, anche grazie ai social, riesco a mantenere i contatti con i miei amici del liceo e mi sento comunque di appartenere a Battipaglia». Per la serie, “Puoi togliere un ragazzo da Battipaglia, ma non potrai mai togliere Battipaglia da quel ragazzo”.