Tempo di lettura: 2 minuti

Via alla ricapitalizzazione della società in house del Comune di Bellizzi. Martedì pomeriggio, a Palazzo di Città, il parlamentino s’è riunito nell’aula consiliare approvando il piano di rilancio e consolidamento dei servizi di manutenzione attraverso la società partecipata “Cooperazione e Rinascita srl”.

La partecipata del Comune di Bellizzi, “Coop e Rinascita”, incassa 700mila euro direttamente dal patrimonio pubblico. Un aumento di capitale della società mediante il conferimento «del patrimonio immobiliare in via Pio XI Bivio Pratole», si legge nella deliberazione del consiglio comunale, costituito da un locale commerciale e cinque appartamenti. E in aggiunta ci saranno pure 14 nuove assunzioni. Il Piano industriale, infatti, prevede il rafforzamento dell’attuale organizzazione aziendale, che conta circa 20 dipendenti, tramite il reclutamento di ulteriori 14 unità lavorative, nell’arco del triennio 2021-2023, full time e part time.

«L’approvazione del piano di rilancio della società partecipata Cooperazione e Rinascita – dichiara il sindaco Mimmo Volpe – è un passo fondamentale per questa amministrazione. Che va di pari passo con l’approvazione degli schemi delle nuove convenzioni per l’edilizia privata dopo che entreranno in vigore le nuove norme di attuazione del nuovo Puc». E il primo cittadino parla anche della Cuc. «Dopo tre anni di servizi garantiti a 22 comuni della provincia di Salerno – prosegue Volpe – con oltre 250 milioni di opere appaltate, abbiamo rinnovato la centrale unica appaltante che ha visto le adesioni di Battipaglia, Pontecagnano e Sarno, con Bellizzi capofila».

IL CONSIGLIERE MADDALO ATTACCA

Dall’opposizione consiliare, però, si leva un grido di protesta. «Il piano industriale per la municipalizzata mette a nudo tutte le lacune che presenta il nostro Ente – tuona il consigliere Angelo Maddalo -. Una sciagura finanziaria che porterà a un dissesto finanziario». L’ex assessore al Bilancio parla pure di illegittimità. «Lo svolgersi di una serie di servizi da parte della municipalizzata – prosegue Maddalo – è manifestamente illegittima. Sia per mancato espletamento delle procedure di evidenza pubblica che per la mancanza dei più elementari requisiti oggettivi e soggettivi della “Cooperazione e Rinascita srl” come la capacità economica e tecnica. Inoltre, trasferire 700mila euro vuol dire assoggettare dei beni comunali a rischi fallimentari». L’azienda, in affanno da un po’ di tempo, necessitava di un supporto finanziario. «Chiediamo che venga posto in essere il controllo analogo della società una volta ogni 3 mesi – conclude il consigliere d’opposizione – rispettando così le norme vigenti in materia che raccomandano di effettuare una costante opera di monitoraggio».