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Mezza opposizione chiede la testa della vicesindaca Gabriella Catarozzo. L’altra metà non firma la mozione. Nel mirino la delibera di fine 2021 della Corte dei Conti.

L’opposizione chiede la testa dell’assessore al bilancio e vicesindaca, Maria Gabriella Catarozzo. O meglio: mezza opposizione. La mozione di sfiducia, finita sulle scrivanie della sindaca Cecilia Francese e del presidente del consiglio comunale Angelo Cappelli, in calce porta solamente 5 firme: Giuseppe Provenza, Gaetano Marino, Azzurra Immediata, Giuseppe Cuozzo e Antonio Visconti sono coloro che hanno ufficialmente sottoscritto il documento.

QUATTRO CONSIGLIERI D’OPPOSIZIONE NON FIRMANO LA MOZIONE DI SFIDUCIA

All’appello mancano gli altri 4 “oppositori”: Domenico Zottoli e Luigi D’Acampora del Pd, Alessio Cairone del Psi e Maurizio Mirra di Civica Mente. che hanno preso le distanze dalla mozione di sfiducia. Prime frizioni all’interno dell’opposizione? Chissà. Pare che la rinuncia dei 4 sia dovuta alla mancata integrazione del documento, dove manca un chiaro riferimento alla responsabilità politica riconducibile all’amministrazione comunale. Una mozione di sfiducia annunciata da Giuseppe Provenza durante l’ultima conferenza stampa tenuta a Palazzo di Città al fianco di Visconti, Immediata, Marino e Zottoli, in riferimento alle politiche finanziarie dell’Ente definite «fallimentari». Nel mirino dell’opposizione è finita la delibera della Corte dei Conti, pubblicata sul finire dello scorso dicembre, nella quale i magistrati napoletani, a fronte dell’«aritmetica» fuoriuscita dal piano di riequilibrio finanziario, hanno evidenziato alcune «anomalie e irregolarità contabili» oltre al drastico calo della riscossione delle tasse, e il mancato completamento della messa a reddito o della vendita dei beni comunali così come imposto dalla stessa Corte dei Conti.

Nel documento ideato da Provenza, c’è il resoconto di tutte le motivazioni che hanno spinto i 5 consiglieri a chiedere ufficialmente alla sindaca Cecilia Francese la rimozione di tutte le deleghe affidate sinora a Maria Catarozzo. I 2/3 dei rappresentanti del Partito democratico in aula, Zottoli e D’Acampora, non hanno firmato, allineandosi insieme al Psi, rappresentato da Cairone, alla linea adottata già in principio da Civica Mente che, nei giorni scorsi, tramite una nota stampa, aveva annunciato di non condividere la mozione di sfiducia. Il motivo? «Le responsabilità sono da attribuire al vertice politico-amministrativo rappresentato dalla sindaca Cecilia Francese» ha precisato Maurizio Mirra.