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Videosorveglianza, dopo la “bocciatura” da parte del Ministero dell’Interno che ha escluso Battipaglia dai fondi per l’ammodernamento delle videocamere di sorveglianza, facendola scivolare al posto numero 1605 in graduatoria, arriva l’ammonizione anche dalla Camera di Commercio per l’amministrazione Francese.

Piove sul bagnato per Battipaglia. Il Ministero dell’Interno ha “bocciato” il progetto per l’ammodernamento dei sistemi di videosorveglianza perché il co-finanziamento era appena del 10% (20mila euro su 200mila). Le casse dell’Ente languono, e per il terzo anno di fila Battipaglia viene esclusa dai fondi. Mancherebbe anche il progetto esecutivo. Questi i motivi che hanno fatto scivolare la città capofila della Piana del Sele al posto numero 1605 in graduatoria. E dalla Camera di Commercio s’attendono ancora 40.000 euro di co-finanziamento per le vecchie telecamere già ripristinate.

PRETE BACCHETTA LA FRANCESE

«Il Comune presenti la rendicontazione delle spese». Parla così il numero uno della Camera di Commercio, Andrea Prete, all’indomani delle dichiarazioni rilasciate dalla sindaca Cecilia Francese, che ha accusato un ritardo nello stanziamento dei fondi per i sistemi di videosorveglianza. «Sono sorpreso e dispiaciuto – commenta Prete – per le dichiarazioni fuori luogo del sindaco di Battipaglia riguardo la copertura dei costi degli impianti di videosorveglianza. È doveroso sottolineare che l’erogazione dei fondi potrà avvenire solamente dopo che il Comune presenterà la rendicontazione di tutte le spese sostenute, e che tale documentazione risulti conforme a quanto stabilito dal disciplinare emanato dall’Ente camerale».

I “cugini” di Bellizzi, infatti, hanno ricevuto i quattrini dopo aver presentato il rendiconto. «Quando abbiamo fatto i progetti per le videosorveglianza – spiega il presidente della Camera di Commercio salernitana – chiedemmo al Prefetto di Salerno di indicarci i comuni dove secondo lui fosse necessario investire. Ci disse Scafati, Angri, Battipaglia e Bellizzi. Quest’ultimo ha rendicontato, Battipaglia no. Non bisogna sbagliare a parlare, siamo un ente pubblico come il Comune, e seguiamo gli stessi protocolli». In cosa consisteva il progetto? «Dotare le aree “sensibili” – prosegue Prete – di un territorio dove insistono grosse realtà economiche e commerciali di nuove telecamere di videosorveglianza collegate alle forze dell’ordine. Oggi è risaputo che le telecamere sono l’investimento migliore per controllare un territorio. Rispetto al costo danno una resa incredibile. Ovviamente le aree le avrebbero individuati i vari comuni, ad esempio a Salerno è stato fatto sul corso Vittorio Emanuele e non sul Lungomare dove non ci sono attività economiche. Noi raccogliamo i soldi dei commercianti, ed è loro che tuteliamo. Per questo sono rimasto sorpreso dall’improvida uscita della sindaca Francese».

Il presidente della Camera di Commercio di Salerno mette a tacere ogni polemica su eventuali responsabilità dell’ente camerale sui problemi che Battipaglia sta riscontrando in termini di sicurezza. Piove sul bagnato per la città capofila della Piana del Sele, che dopo la “bocciatura” del Ministero dell’Interno per ammodernare i sistemi di videosorveglianza, e la rinuncia della ditta beneventana a occuparsi dei lavori per la pubblica illuminazione, incassa anche l’ammonizione da parte della Camera di Commercio.