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La campagna elettorale per la tornata 2021 di Cecilia Francese è stata inaugurata ieri, con una conferenza stampa nel cuore della città, piazza Amendola

Mette le mani avanti, Cecilia Francese. «Questo non è un comizio», dice la sindaca uscente, che nell’imminente tornata elettorale tenterà di riconfermarsi al comando di Battipaglia per un secondo mandato consecutivo. Una campagna elettorale che è partita da qui, dal cuore della città, Piazza Amendola: «Un buon modo per restare a contatto con le persone».

«Presentiamo il programma partendo da quello fatto. Che verrà senza dubbio arricchito. Programma che ha visto la collaborazione di tutti, anche dei candidati», e sono proprio i candidati, insieme ad altri curiosi e passanti, a riempire la piazza battipagliese, pur osservando il distanziamento sociale. Al fianco della sindaca uscente i rappresentanti delle cinque liste che supporteranno Cecilia Francese, tra queste anche il suo “partito bandiera”, Etica per il buon governo.

Un programma definito come “un cantiere di idee”, che raccoglie questioni tra cui politiche sociali, sanità, fascia costiera, mobilità su ferro, Pics, piano di zona e altro: «Un programma che parla a tutti, dalla periferia al centro, ai giovani e agli anziani. Lo ricordo agli altri. Io mi sento figlia di questa città, che per me è bellissima, e so che questa città possa farcela. Può riprendersi. Fondamentale la continuità amministrativa». Nel corso dell’incontro Francese rivendica l’operato di questi cinque anni, in cui s’è affermata come prima donna al comando della città: «Nel 2009 c’ero solo io, nel 2016 c’ero solo io, nel 2021 ci sono solo io. A dimostrare come sia intrisa di maschilismo questa società».

Non manca un piccolo mea culpa: «Potevamo fare di più, ma nonostante le difficoltà non abbiamo mollato di un millimetro». La sfida? «Far diventare la locomotiva di sviluppo della Piana del Sele». E negli obiettivi da mettere in atto, se la città dovesse dare un responso favorevole alle urne alla compagine Francese, anche quello di una “Casa delle associazioni”, che prenderebbe vita attraverso i beni confiscati.

MARE INQUINATO: «SI VUOLE INCOLPARE L’UNICO DEPURATORE CHE FUNZIONA»

Parentesi importante viene dedicata alla questione della depurazione delle acque che bagnano la costa della città: «Il mare è inquinato? Non è vero. Ci sono dei dati dell’ARPA del 17 giugno che dimostrano come l’80% delle nostre acque siano eccellenti. Il divieto di balneazione è soltanto alla foce del Tusciano, non certo per colpa del nostro depuratore, ma perché da anni stiamo aspettando il collettore unico in capo alla Provincia».

Ricorda bene questo progetto Cecilia Francese, che risale alla sua esperienza all’opposizione del Parlamentino: «Progetto bellissimo ma arenato. Furono stanziati circa 100 milioni di euro. Questo collettore unico deve raccogliere tutti i reflui che arrivano a nord del Tusciano. Lì non c’è depurazione, non c’è mai stata nella storia del nostro paese. Si vogliono attribuire le colpe all’unico depuratore che funziona sulla fascia costiera».

La presenza delle persone in piazza pare caricare Cecilia Francese, che diventa un fiume in piena: «Mi chiedono “ma tu dietro chi hai”? Io dietro ho la mia città, in questo momento ho la scuola De Amicis che rappresenta la nostra storia, il nostro vissuto, e io non mi piego. Persone come me so che non sono gradite perché non si piegano a niente. Nessuno mi ha dato niente e non chiedo niente. Sono forte se vi sento vicini».