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Sottopasso sbarrato, murata la strada in via Fosso Pioppo in attesa delle verifiche tecniche su una rotatoria non a norma. E il titolare dell’agriturismo “Voltapensieri” chiude la serranda.

Il sottopasso della discordia miete una vittima dell’imprenditoria. Cala il sipario sull’agriturismo “Voltapensieri” per colpa d’una rotatoria. La denuncia del titolare Ubaldo Persichini: «Costretto a chiudere». Animi concitati ieri pomeriggio in via Fosso Pioppo, quando gli operai della ditta di Agropoli che s’occupa dei lavori è arrivata sul posto per chiudere la strada e ultimare le operazioni di rifacimento. L’ordine di murare la strada è arrivato dai tecnici del Comune di Battipaglia che, negli ultimi giorni, si sono resi conto che una delle rotatorie che insiste sul tratto stradale non è a norma. Dagli uffici di piazza Aldo Moro, per evitare rischi, hanno preferito chiudere la via al traffico.

«Percorro quella strada tutti i giorni, già asfaltata e provvista di regolare segnaletica. Chiuderla, per me, è un danno enorme» esclama Persichini. Che ieri pomeriggio, intorno alle 14, si è reso protagonista di una singolare protesta lasciando la sua auto lungo l’arteria stradale mentre gli operai provvedevano a murarla. «L’ho tolta solamente perché il mio avvocato ha detto che rischiavo una denuncia – prosegue il titolare dell’agriturismo – ma io stasera (ieri, ndr) chiudo ufficialmente l’attività. In un periodo complicato come questo andavo avanti soprattutto grazie al servizio a domicilio. Chi vuoi che ordini più una pizza se per consegnarla impiegherei il triplo del tempo? Anche raggiungere la tenuta sarebbe molto più complicato, perché bisognerebbe arrivare da via Spineta e percorrere molti chilometri in più».

Ubaldo Perischini Voltapensieri Agriturismo
Ubaldo Persichetti, titolare dell’agriturismo “Voltapensieri”

Dall’altro canto, la ditta di Agropoli ha fatto sapere che i lavori sono stati eseguiti rispettando quello che era il progetto iniziale consegnato 4 anni fa e che per adesso non si può modificare. Un sottopasso ferroviario che in città s’attende dal lontano 2011, quando Rfi, il colosso delle rotaie su scala nazionale, diede l’ok definitivo al progetto per sopprimere il passaggio a livello di via Fosso Pioppo per consentirne la realizzazione. Passaggio a livello divenuto terra di nessuno. L’attesa del semaforo verde può durare anche 15 o 20 minuti, nel tratto di via senza uscita dove i pastori lasciano pascolare liberamente i greggi di pecore. Un’area, in passato, oggetto pure di un contenzioso tra Rfi e le proprietarie dei suoli da espropriati le quali si rivolsero al Tribunale amministrativo regionale per non aver ricevuto nessuna comunicazione in merito (in realtà la nota era arrivata ad un omonimo del padre defunto). Il cantiere di Belvedere non ha mai trovato pace: di recente, da Palazzo di Città, hanno fatto sapere che i termini per gli espropri sono slittati a non prima del 2023, non impendendo, però, il collaudo e la consegna dei lavori slittata di qualche mese a causa del maltempo. Adesso sembrerebbe tutto pronto. E per un sottopasso che nasce, c’è un’attività che chiude. Quella di Persichetti, pronto a dare battaglia.