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Corsa a dodici per accaparrarsi i lavori dell’ex scuola “Fiorentino”. È quanto emerge dall’elenco degli ammessi e degli esclusi della Centrale Unica di Committenza dei picentini. Sono dodici le ditte ammesse. Una sola di queste è di Battipaglia: la “Terralavoro Costruzione srl”. Le altre undici vengono tutte da fuori. Il Consorzio “Ciro Menotti” di Ravenna, la “Palumbo Costruzioni srl” di Solofra, la “G.G. Costruzioni srl” di Montoro, la “Russo Costruzioni sas” di Salerno, la “Euroappalti snc” di Campagna, la “Scg Impianti e Costruzioni spa” di Acerra, la “Felco Costruzioni Generali srl” di Pagani, la “Delta Impianti srl” di Marano, la “Fenix Consorzio Stabile Scarl” di Bologna, la “Socomer Grandi Lavori” srl di Potenza e infine la “Conpat Scarl” con sede in via Giulio Cesare a Roma. La procedura per l’appalto dei lavori è stata aperta. Il bando, da cinque milioni di euro, prevede un cronoprogramma piuttosto rigido, con il completamento dei lavori fissato a 540 giorni dall’inizio. Adesso bisognerà attendere che perverranno le offerte per stabilire chi sarà a guidare i tanto agognati lavori nel cuore del rione Sant’Anna.

INCERTEZZA SUI TEMPI DI REALIZZAZIONE

I tempi? Ancora incerti. Molto dipenderà anche dal responsabile unico del procedimento, l’ingegnere del Comune di Battipaglia Gaetano Malangone. Insomma, l’orizzonte fissato inizialmente a settembre del 2022, e poi a causa del Covid-19 slittato a settembre del 2023 sembra ancora lontano. I lavori di demolizione, e di ricostruzione, dei due plessi del quartiere Sant’Anna, i “Padiglioni” e le “Fiorentino” stentano a decollare. Un anno e mezzo è il tempo stimato solamente per il completamento dei lavori. Che oggi, a due anni dalla prevista riapertura, ancora devono essere assegnati. Furono chiuse oltre mille giorni fa, a settembre del 2018, le scuole simbolo d’uno dei rioni più popolosi di Battipaglia. Con il giallo della perizia affidata a una ditta che la depositò e protocollò un giorno prima di ricevere l’incarico.

Una situazione portata all’attenzione della Corte dei Conti dall’ex assessore ai lavori pubblici, Giuseppe Provenza, assieme all’iter procedurale che, per ovviare alla risistemazione degli alunni “sfrattati”, ha portato nelle casse dei padri stimmatini, i quali oggi ospitano gli studenti nell’ex seminario “Opera Bertoni”, ben 500mila euro. L’enorme incertezza, durante la scorsa primavera preoccupò non poco i dirigenti che, insieme ai parroci del quartiere e al Consiglio d’istituto, sottoscrissero un documento chiedendo lumi all’amministrazione comunale, spaventati dalle lungaggini burocratiche. Intanto, dopo un anno dalla pulizia, il plesso abbandonato è di nuovo una giungla: un ricettacolo d’incuria e degrado, nell’attesa d’una ricostruzione.