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Il controverso impianto di compostaggio resta fermo al palo e rischierebbe di saltare se il tmb restasse stracolmo

I soldi non bastano mai. I signori del pattume non battono un colpo neppure quando gli vengono offerti 200 euro a tonnellata per svuotare i capannoni dell’ex stir di Battipaglia: l’impianto di compostaggio rimane un miraggio.

Due su due

La seconda maxi-gara europea indetta dalla giunta regionale si rivela un altro buco nell’acqua: alle 13 di venerdì 25 gennaio, giorno di scadenza della procedura avviata alla vigilia di Natale, il 24 dicembre scorso, i tecnici regionali confidavano di ritrovarsi per le mani qualche offerta, sperando che a qualche privato facessero gola i 2,2 milioni di euro che la giunta aveva messo in palio per liberare l’ex stir di Battipaglia, la piattaforma per il trattamento meccanico biologico (tmb) dei rifiuti, di 11mila tonnellate di umido tritovagliato e stabilizzato.

E invece la grande gara europea “libera-stir” è un flop: non c’è nessun plico. Eppure il prezzo era significativo: per far fronte al deserto della prima procedura, scaduta alla fine di novembre, la giunta guidata dal presidente Vincenzo De Luca aveva messo sul piatto 200 euro a tonnellata, cioè 32 euro in più rispetto ai 168 euro offerti nel primo caso. Nulla da fare.

Altro che compost

Una notizia che non allieta i vertici della Monsud, l’azienda irpina che da più di un anno attende di realizzare il sito di compostaggio: finché le balle di biostabilizzato non verranno rimosse, della controversa piattaforma, avversata da molti battipagliesi, non se ne farà nulla.

Era proprio quello il motivo per il quale, ad agosto 2018, il governo regionale aveva deciso di metter mano alla cassa pur di svuotare gli stir di Battipaglia e Tufino, nel Napoletano, ma il Piano regionale, incardinato proprio sulla realizzazione dei siti di compostaggio, resta al palo.

La mancata realizzazione delle strutture per l’umido e le gare deserte hanno attirato l’attenzione della magistratura napoletana: nelle scorse settimane, i procuratori partenopei hanno avviato un’inchiesta per far luce sugli impianti di compostaggio mai cantierizzati e sul Piano dei rifiuti fermo al palo. Di mezzo ci sono il maxi-impianto di Battipaglia e tutti gli altri stir campani.

Tant’è che, al tmb di Battipaglia, arrivarono pure i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Salerno, guidati dal maggiore Giuseppe Capoluongo, per raccogliere delle informazioni e trasmetterle agli inquirenti partenopei.