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Quarantuno indagati nel secondo filone giudiziario che coinvolge l’ex sindaco di Eboli Massimo Cariello, da cinque mesi agli arresti domiciliari, e arrestato lo scorso 9 ottobre. Turbativa d’asta, è questa l’accusa più grave che emerge dal secondo capitolo dell’inchiesta portata avanti dalla Distrettuale antimafia di Salerno.

S’indaga sugli appalti e sui servizi principalmente. Cimitero, Palasele, spiagge e servizi sociali. Un vortice che si tira dentro dirigenti comunali, funzionari dell’Ente, imprenditori, parenti di Cariello, amministratori dell’impianto di Compostaggio e pure il sindaco di Roccadaspide Gabriele Iuliano. La Dda sta procedendo, nei loro confronti, sul terreno della turbativa d’asta, della corruzione, del falso e dell’occupazione e danneggiamento in relazione alla gestione del parcheggio del Palasele durante i numerosi concerti tenutisi negli ultimi anni, che vedrebbe coinvolti anche due esponenti del clan Maiale.

L’indagine servirà a fare luce anche sul servizio d’assistenza domiciliare agli anziani. E un capitolo a parte sarà dedicato ai migranti, in particolare allo Sprar (il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Nel calderone c’è finito anche il cimitero e la gestione delle aree di sosta e di vigilanze delle spiagge di Campolongo.