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Per aggiustare le auto del parco mezzi del Comune di Battipaglia bastava una stretta di mano. Accordi verbali divenuti debiti fuori bilancio per l’Ente di piazza Aldo Moro. E adesso gli atti finiscono alla Corte dei Conti.

Strette di mano per affidare lavori. Auto aggiustate con accordi verbali. E adesso i meccanici e i carrozzieri hanno diffidato battendo cassa. E a inizio marzo, i consiglieri comunali del parlamentino di piazza Aldo Moro si sono ritrovati a dover riconoscere la legittimità dei debiti fuori bilancio maturati. Con tanto di avviso alla Corte dei Conti: Roberto Antonio Mutalipassi, Antonio Peduto e Mario Toscano, triade che costituisce il Collegio dei revisori, hanno trasmesso le carte alla Procura regionale della Corte dei conti della Campania, chiamata a dare un cenno di risposta rispetto alla possibilità che una Pubblica amministrazione possa garantire interventi di manutenzione alle macchine comunali con una stretta di mano.

A Battipaglia è accaduto. Nel 2016, quando il servizio di gestione del Parco automezzi è stato affidato all’architetto Fausto Dragonetti, che ereditò anche 19 vecchie fatture da 13mila euro circa. Quattordici di queste (da 6.506 euro) erano state emesse tra l’11 ed il 12 novembre del 2016 dalla “Soluzioni per l’automobilista di Bacco”, che un anno dopo, per mezzo dell’avvocato Cesare Carbone, aveva diffidato il Comune a sborsare il danaro in cambio del lavoro prestato; le altre cinque (da 6.466 euro), invece, erano state firmate dai proprietari della “Autocarrozzeria Gerardo De Rosa di Luca De Rosa” tra il 26 ottobre ed il 3 novembre del 2016. E allora Dragonetti passò al setaccio gli archivi, nel tentativo di recuperare qualche documento che attestasse la prestazione. Senza trovare nulla, però.

A quel punto, ha scritto al suo predecessore, oggi in pensione, che nel frattempo era stato dirottato al Servizio cimiteriale (e, di lì a qualche anno, sarebbe finito al centro di un’inchiesta giudiziaria su un presunto giro di tangenti per le sepolture al camposanto), chiedendo lumi sui lavori dei quali non era rimasta traccia. «Il titolare della ditta – si legge nella proposta deliberativa finita all’attenzione dei consiglieri comunali – riscontrava affermando che gli interventi, effettuati in regime di somma urgenza, erano stati tutti autorizzati verbalmente dall’allora responsabile del Servizio di gestione del Parco automezzi». E adesso il neo-dirigente dell’Ufficio tecnico, l’ingegner Carmine Salerno, ha predisposto la proposta deliberativa: i revisori dei conti hanno dato il placet, purché gli atti vengano trasmessi alla Corte dei Conti. Venerdì scorso s’è riunita la Commissione Legalità: sul tavolo gli atti dei lavori spariti e ritrovati. Strette di mano tra gentiluomini, ora al vaglio dei consiglieri comunali.