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Quarantatré anni d’attesa. E adesso la svolta: il Tar campano (sezione Salerno) dà ragione ai costruttori e “sblocca” i lavori per la ristrutturazione del nuovo Commissariato di Polizia che dovrebbe sorgere in via Gonzaga.

Un’attesa infinita, che dura dal 1978, e che potrebbe volgere finalmente al termine. Il Tar campano, della Prima sezione salernitana, ha dato ragione ai costruttori della “Arco Edil srl”, pronunciandosi definitivamente sul ricorso presentato da quest’ultimi a seguito del diniego emanato dal Provveditorato interregionale per le opere pubbliche che, lo scorso 18 giugno, stoppò i lavori al Commissariato di Polizia di via Gonzaga a causa d’uno zero. Un errore nell’offerta fatale: 70mila euro invece che 700mila, così scrissero i tecnici della ditta casertana che s’aggiudicò l’appalto per i lavori. E che indusse le toghe salernitane a congelare il provvedimento d’esclusione fino allo scorso 18 novembre.

«Il ricorso è fondato» scrivono i giudici salernitani. L’errore non è ictu oculi, che nel linguaggio giuridico equivale a dire che non è di immediata evidenza, rilevabile e riconoscibile, e si risolve in realtà nella modifica dell’offerta: è questa la linea difensiva presentata dall’avvocato della “ArCo Edil srl”, Luigi Adinolfi. Due gli aspetti, in particolare, che hanno convinto i giudici del Tar: le giustificazioni dell’errore fornite dal ricorrente, che ha indicato il costo della manodopera per un totale di 700mila euro, e quindi difforme dai 70mila euro erroneamente trascritti, a testimonianza dell’enorme divario tra i costi dell’offerta tecnica e quelli della manodopera; e l’impossibilità di indicare la cifra corretta in lettere, eliminando di fatto ogni errore nell’omissione del famoso zero.

S’è deciso così, dunque, nella camera di consiglio lo scorso 18 novembre, con gli interventi dei magistrati, rigorosamente connessi in remoto a causa delle misure anti contagio imposte dal governo nazionale, Leonardo Pasanisi, (Presidente), Pierangelo Sorrentino (Referendario) e Fabio Di Lorenzo (Estensore). Un passo in avanti, ma ancora nulla di definitivo. Il Consorzio Stabile Campania, infatti, difeso dall’avvocato Marcello Fortunato ha già presentato un appello al Consiglio di Stato. 43 anni d’incompiuta. Lo scheletro situato tra via Gonzaga e via Volturno, finito addirittura sulle cronache nazionali perché non poteva essere né abbattuto né completato, dal 1978 è oggetto di contenziosi e adesso pure d’una guerra degli zeri. Mentre gli agenti del commissariato continuano ad essere ospitati nei locali fatiscenti d’un’altra incompiuta: l’ex Tabacchificio di via Rosa Jemma. Cittadini e poliziotti attendono l’epilogo d’una saga infinita della quale, in questo 2021, si potrebbe davvero scrivere l’ultimo capitolo, in ritardo da quasi mezzo secolo.