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Il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, chiude il suo tour nel salernitano al B38 di Eboli. Dal lido situato in località “Marina di Eboli” Di Maio lancia il suo accorato appello per difendere le ragioni del “Sì” al prossimo Referendum. E sulla sanità campana avverte: «è il vero bancomat della politica, quando voterete a settembre pensate a chi volete affidare i vostri ospedali».

Luigi Di Maio sceglie una spiaggia per chiudere il suo tour nel salernitano. Il B38 situato in località “Marina di Eboli”, al centro di quella litoranea tanto discussa e abbandonata negli ultimi vent’anni, ospita l’ex vicepresidente del consiglio dei ministri che, con notevole ritardo, è giunto sul lido per spiegare le ragioni del “” al prossimo Referendum.

REFERENDUM, MONITO SECCO: VOTARE SÍ

Un monito diretto: votare sì per tagliare 345 poltrone a Roma. Seduti tra la platea ad ascoltarlo c’erano parlamentari e consiglieri della provincia: gli onorevoli Anna Bilotti, Felicia Gaudiano, Virginia Villani, Francesco Castiello, Andrea Cioffi e Cosimo Adelizzi. Il consigliere regionale uscente, Michele Cammarano, candidato alle prossime elezioni per una poltrona a Palazzo Santa Lucia insieme ai battipagliesi Enrico Farina e Carmela Bufano. E anche la sfidante di Vincenzo De Luca alla presidenza della Regione Campania: Valeria Ciarambino.

Sul palco, prima dell’arrivo di Luigi Di Maio, sale Valeria Ciarambino. «Vogliamo governare la Regione – dice – perché dobbiamo recuperare i 4 mesi nei quali Vincenzo De Luca ha sfruttato un’emergenza mondiale per cancellare i disastri combinati nei cinque anni di governo. Oggi sono a Eboli, dove qualche mese fa facemmo un’ispezione all’ospedale. Per non chiudere Eboli, Roccadaspide e Battipaglia, li hanno accorpati facendoli diventare, come per magia, Dea di primo livello. Poi ti accorgi che in ogni ospedale mancano i reparti: uno spezzatino che si traduce nella negazione della nostra terra».

Luigi Di Maio B38 Eboli

Poi, dopo 45 minuti di ritardo, e una platea di circa duecento persone ad ascoltarlo, arriva Luigi Di Maio. E cita Gaber: «La rivoluzione oggi no, domani forse, dopodomani sicuramente. Io credo che oggi si debba fare la rivoluzione. Sui cartelli c’è scritto “ora o mai più” ed è un motto che non vale solo per il referendum. Ogni giorno sperano che il movimento possa scomparire» Non è mancata la stoccata agli ex alleati della Lega: «Chi ha messo le firme decisive per indire il Referendum – continua – è la Lega. E oggi, per colpa loro, sta nascendo un fronte del No. Dicono che la democrazia è a rischio, ma quando è stata creata la Costituzione venivamo dal fascismo: c’erano 945 parlamentari, ma non esistevano le Regioni, gli enti locali non erano solidi. Oggi abbiamo 76 europarlamentari, centinaia di consiglieri regionali, provinciali. Abbiamo le comunità montane, aree vaste, città metropolitane, consigli comunali, di municipio e di quartiere».

REGIONE CAMPANIA, SFIDA APERTA SULLA SANITÀ

E la partita in Regione Campania, secondo Di Maio, si giocherà sulla sanità: «Quando andate a votare a settembre – prosegue – prima di scrivere i nomi riflettere principalmente sullo stato della sanità. Da membro del governo centrale posso assicurarvi che anche durante la pandemia abbiamo avuto difficoltà a gestire: perché la sanità è in mano alle regioni. Quando andrete nelle urne, chiedetevi se a quella persona siete disposti a lasciargli le chiavi di casa. Io non credo. Figuriamoci gli ospedali e gli ambulatori. In questa regione il movimento è fondamentale, quando eleggete la giunta regionale pensate che la sanità è il vero bancomat della politica».

Luigi Di Maio B38 EboliPoi, la chiosa sul lavoro: «Siamo una terra di eccellenze e turismo. Il 15% del Pil è turismo, il 32% è esportazione. Per la metà viviamo dei prodotti della nostra terra e del turismo. Ci amano per la bellezza e per la bontà. Posso dirvi che siamo di fronte a un momento in cui il mondo sta cambiando: le aziende che avevano delocalizzato stanno tornando in Italia. Questa è l’occasione giusta per esportare il made in Italy. La settimana prossima incontrerò gli imprenditori campani in videoconferenza per capire come promuovere i prodotti in tutto il mondo».