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Dal “Piu Europa” il Comune ricaverà solamente la riqualificazione. Gli affari saranno appannaggio dei privati. E il mega-parking, subappaltato ad appena 700mila euro per 30 anni.

Gli affari del “Piu Europa” nelle mani dei privati. A leggere gli accordi stipulati per il nuovo edificio dell’Inps e per il mega-parking inaugurato in pompa magna venerdì scorso, salta all’occhio un numero su tutti: zero. È la cifra che il Comune incasserà nei prossimi 50 anni dall’opera faraonica cofinanziata dalla Regione, dall’Ente di piazza Aldo Moro e dai privati. I ricavi saranno appannaggio della “Atene Grandi Progetti”, la società di scopo nata appositamente per realizzare le infrastrutture del “Piu Europa” che gestisce pure le concessioni ai privati per gestire i servizi.

MEGA-PARKING: 700MILA EURO PER GESTIRLO FINO AL 2052

Come la “Solida 4”, la srl che lo scorso 22 dicembre, solamente 15 giorni dopo la sua costituzione, s’è aggiudicata la gestione del parcheggio di via Plava per i prossimi 30 anni al prezzo di 700mila euro, con un tariffario simile a quello già esistente in passato. Con la differenza che a incassare i soldi non sarà il Comune, ma la società partenopea che fa capo a Francesco Simone: pagherà appena 23mila euro all’anno per controllare l’area di sosta ai piedi della stazione ferroviaria. Duemila euro al mese, circa 66 euro al giorno.

Per recuperare i soldi investiti, dunque, basteranno tre automobili ogni ora, in un parcheggio che conta quasi 600 posti e che già dai primi giorni ha fatto registrare lunghe code dinanzi al totem dei pagamenti. Un vero e proprio affare in paragone ai costi di realizzazione dell’opera. Il solo parcheggio di piazza ferrovia vale 3,5 milioni di euro. Ai quali s’aggiungono altri 8 milioni di euro per il terminal bus e per l’altro parcheggio interrato che integrerà i 250 posti auto già disponibili per l’utilizzo.

INTROITI ZERO PER IL COMUNE DI BATTIPAGLIA

Zero ricavi per il Comune, che perde pure 1 milione di euro. Stando alla convenzione sottoscritta nel 2012, quando alla guida dell’amministrazione c’era Giovanni Santomauro, l’ex sindaco che un anno dopo si ritrovò coinvolto nel terremoto giudiziario portando il Comune di Battipaglia al commissariamento fino al 2016, il canone che “Atene Grandi Progetti” avrebbe dovuto versare ogni all’Ente ammonta a 110mila euro. Soldi che, negli ultimi 10 anni, il Comune non ha mai incassato. L’obbligo di pagamento incominciò, sì, dal giorno della sottoscrizione della convenzione, ma solamente «al decorrere del collaudo delle opere» si legge nel documento. Il collaudo definitivo di tutte le opere, 120 mesi più tardi, non è ancora avvenuto. E un milione di euro è già andato in fumo.

Anzi, oggi ad attendere i soldi è la “Atene Grandi Progetti”, la srl costretta al riassetto societario per riavviare il cantiere del “Piu Europa” dopo che i lavori furono bloccati a causa d’un’interdittiva antimafia. Dagli uffici comunali, infatti, l’informazione che trapela riguarderebbe una grossa cifra che il Comune deve alla società napoletana per realizzare un’importante opera, per adesso “congelati” in attesa di alcune verifiche sulle reali possibilità di esecuzione. E l’amministrazione guidata da Cecilia Francese, pochi giorni dopo l’inaugurazione del parcheggio, si ritrova già alle prese con le lamentele dei cittadini. Lo scorso 25 agosto, in piena campagna elettorale, la sindaca uscente riferì di aver «chiesto di lasciare gratuiti per i primi mesi» i parcheggi di via Plava. Non è andata così: fatta eccezione per circa 20 posti “bianchi” a ridosso dell’ex Dopolavoro ferroviario, si paga regolarmente: 1 euro all’ora con possibilità di abbonarsi per 80 euro mensili.