Tempo di lettura: 2 minuti

Si deciderà a maggio sul commissariato di via Gonzaga. L’incompiuta del quartiere Sant’Anna, che attende di vedere la luce dal 1978, stoppata nuovamente dalla giustizia amministrativa. Entro la primavera l’aggiudica dei lavori.

Si allungano i tempi dell’eterna incompiuta. Il commissariato di via Gonzaga, costruito nel 1978 per ospitare la nuova casa della Polizia di Stato, e ad oggi ancora incompleto, viene bloccato ulteriormente dalla giustizia amministrativa. Almeno fino a maggio. S’è pronunciato così il Consiglio di Stato lo scorso 4 febbraio fissando l’udienza pubblica in primavera, precisamente il prossimo 6 maggio. «Ritenuto che le questioni sollevate richiedano un più approfondito esame da svolgersi nella competente fase di merito. E considerato che, nelle more, nella valutazione comparativa degli interessi in relazione alle rispettive esigenze cautelari, appare prevalente quello dell’appellante alla sospensione degli effetti della sentenza ai fini del mantenimento della res adhuc integra».

Per questi motivi, i giudici del Consiglio di Stato hanno rinviato la decisione a maggio. Detto in soldoni: né contratti né assegnazione dei lavori fino a quando non si terrà l’udienza di merito. Insomma, per conoscere le sorti dello sfortunato cantiere di via Gonzaga bisognerà attendere ancora qualche mese. Parallelamente, a complicare ulteriormente la vicenda, è arrivato nelle ultime ore un altro ricorso al Tar di Salerno presentato dal Consorzio Stabile Campania, la ditta classificatasi seconda nella graduatoria per l’aggiudicazione dei lavori del nuovo commissariato, che ha impugnato il decreto del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche con il quale è stato approvato il verbale di gara per la proposta di aggiudicazione provvisoria dei lavori di ristrutturazione edilizia del fabbricato alla ditta “ArCo Edil srl”.

La società del Casertano, che s’aggiudicò i lavori di appalto del futuro Commissariato, fu bloccata dal Provveditorato a causa d’un errore di forma: nell’offerta presentata mancava uno zero. 70mila euro invece che 700mila euro. Tanto bastò per stoppare l’avvio dei lavori. La ditta fece ricorso al Tar, e i giudici della Prima sezione salernitana del Tribunale amministrativo regionale della Campania lo accolsero. Successivamente il Consorzio Stabile Campania” annunciò un ricorso in appello al Consiglio di Stato. Che adesso s’è pronunciato, rimandando la decisione sull’assegnazione dei lavori al 6 maggio. Solo a seguito dell’udienza di merito si potrà mettere definitivamente la parola fine su un capitolo lungo quasi mezzo secolo. 43 anni, a voler essere scrupolosi. Prima il contenzioso tra il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Interno. Poi la guerra degli zeri e i rinvii della giustizia amministrativa. Nel frattempo, gli agenti del commissariato continuano a essere ospitati nei fatiscenti locali dell’ex Tabacchificio di via Rosa Jemma.

 

*articolo estratto da La Città di Salerno a firma del medesimo autore