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Mercoledì sera, nel salotto comunale di Battipaglia, il coordinamento di associazioni e sindaci del comprensorio della Piana del Sele si sono riuniti ufficialmente per la prima volta.

Il “no” allo stoccaggio dei rifiuti provenienti dalla Tunisia nell’area militare di Persano, a Serre, si trasforma nell’occasione di creare un raccordo fra istituzioni locali e associazioni ambientaliste della Piana del Sele. Mercoledì sera, nel salotto comunale di Battipaglia, cuore pulsante della Piana, sindaci e assessori del comprensorio si sono riuniti ufficialmente per la prima volta per discutere delle strategie future da mettere in campo che vadano oltre l’emergenza specifica: sanità, infrastrutture, ambiente e sviluppo sono questi i temi messi sul tavolo del “Coordinamento Salute, Ambiente e Territorio”. Ad aprire la danza, Gerardo Rosania, ex sindaco di Eboli, che ha fatto le veci di Baldassare Chiaviello, presidente del movimento “Serre per la Vita” e supervisore dell’intero coordinamento delle associazioni e dei sindaci.

«Il coordinamento non nasce in contrapposizione ai livelli istituzionali – ha chiarito Rosania – ma per costituire una rete fra movimenti e associazioni della Piana per evitare che si muovano in isolamento. È un’esigenza che viene da lontano e che si concretizza nei giorni in cui il nostro territorio rischia di essere nuovamente sfregiato. Da soli siamo deboli, insieme possiamo essere più forti per chiedere a gran voce che la Piana del Sele non diventi la pattumiera della provincia e dell’intera regione». Folta presenza delle istituzioni locali: da Franco Mennella, sindaco di Serre, a Nicola Parisi sindaco di Buccino, presenti insieme a Mario Conte, primo cittadino di Eboli, e ai sindaci di Altavilla Silentina e Contursi Terme, rispettivamente Francesco Cembalo e Antonio Briscione, oltre a una numerosa schiera di consiglieri e assessori dei comuni della Piana.

A fare gli onori di casa, la rieletta sindaca di Battipaglia Cecilia Francese. «Per quanto riguarda l’arrivo di ulteriori rifiuti – ha commentato – bisogna dichiarare l’intera area del Sele come zona satura. E verificare se in quei container arrivati al porto di Salerno e sequestrati ci siano rifiuti ospedalieri e radioattivi. Facciamo appello al presidente della Repubblica affinché i protocolli d’intesa firmati con la Regione, e puntualmente disattesi, vengano rispettati. Infine, e su questo abbiamo trovato massima condivisione, il coordinamento va istituzionalizzato e aperto ad un rappresentante dello stesso per ricucire lo “strappo” fra istituzioni e cittadini».