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I fondi per il lavori di adeguamento all’impianto di Compostaggio di Eboli erano già nelle casse comunali da tempo. Né la gara né i lavori sono mai partiti. E l’allarme lanciato dal commissario Antonio De Iesu: manca il progetto esecutivo. Ieri mattina incontro al Comune con gli ambientalisti.

Il comitato “Battipaglia dice No” incontra il commissario prefettizio di Eboli, Antonio De Iesu. Ieri mattina, a Palazzo di Città, gli ambientalisti hanno discusso dell’impianto di Compostaggio ebolitano, da anni a detta del comitato causa dei miasmi nella città di Battipaglia, per cercare di fare luce su una vicenda che presenta ancora diversi punti interrogativi.

Il primo allarme riguarda il progetto esecutivo che, allo stato attuale, manca completamente. Raffaele Petrone, Nunzio Vitolo e Lidia D’Angelo, in rappresentanza del comitato “Battipaglia dice No” hanno esposto le loro preoccupazioni al super poliziotto De Iesu, nell’incontro di ieri mattina. Un incontro «proficuo», così lo definiscono gli ambientalisti: «Siamo stati rassicurati sul fatto che verremo costantemente aggiornati sugli sviluppi della vicenda – si legge in una nota stampa – e questo ci fa ben sperare. Quello che ci rattrista, invece, è sapere che manca totalmente il progetto esecutivo. Oltre ai fondi per l’adeguamento, i famosi due milioni di euro, che abbiamo da poco scoperto essere nelle casse comunali già da tempo». E nei giorni scorsi, l’altra scoperta: i fondi per i lavori di adeguamento del sito, circa 2 milioni di euro, “dormono” nelle casse comunali da tempo senza che nessuno abbia fatto partire né la gara né i lavori.

L’impegno, da parte del commissario De Iesu, è di reperire al più presto i fondi per il progetto esecutivo. Senza quelli non si parte. L’ex vice capo della Polizia, che sembrerebbe godere di buoni rapporti con la Regione Campania, ha garantito che lavorerà duramente per risolvere questo problema. «Abbiamo sensazioni positive – proseguono gli ambientalisti – ma ci rendiamo conto che c’è bisogno di tempo. Non c’è né un progetto di massima, né esecutivo. E non si può attingere da quei due milioni di euro, altrimenti si andrebbero ad inficiare i lavori, ed è l’ultima cosa che i cittadini voglio». E la tempistica? «Non sembrerebbe esserci una scadenza – rispondono gli ambientalisti – ma ci è parso di capire che nel giro di qualche mese potrebbe partire il progetto esecutivo e conseguentemente la gara d’appalto per i lavori. De Iesu ha capito il problema e sembrerebbe intenzionato a spingere molto».

OSTACOLO ELEZIONI

L’unico ostacolo all’adeguamento dell’impianto di Compostaggio potrebbero essere proprio le elezioni. Se si dovesse votare già in primavera, l’elezione di un nuovo sindaco ad Eboli potrebbe rappresentare un punto interrogativo sull’ultimazione dei lavori. Se il ritorno alle urne venisse posticipato a settembre, allora con ogni probabilità nove mesi basterebbero per progettare e iniziare i lavori. «Abbiamo avanzato anche un’altra richiesta – concludono Petrone, Vitolo e D’Angelo – che riguarda la gestione dell’impianto: chiudere il sito o quantomeno ridurre il carico di lavoro, perché ad oggi, il problema dei miasmi è tutt’altro che risolto e i cattivi odori non sono affatto diminuiti. Ma il commissario ci ha risposto che anche il Pubblico Ministero quando lo ha sequestrato lo ha fatto con facoltà d’uso, e che non ha questo potere».