Miasmi dal Compostaggio, arriva la svolta: controllo su tutto il territorio

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Arriva una svolta nella lotta ai miasmi. C’è il “sì” da parte della giudice Francesca Sicilia per controlli sul territorio da parte del Comune di Battipaglia e di Legambiente

C’è unione da parte del Comune di Battipaglia, con l’avvocato Gennaro Izzo, e di Legambiente nella lotta ai miasmi provenienti dall’impianto di Compostaggio “incriminato” di Eboli. Nella mattinata di giovedì, presso le aule del tribunale Civile di Salerno, c’è stato «un significativo passo in avanti», come afferma Italo Carbone, l’avvocato di Legambiente.

Dopo aver inizialmente rigettato il ricorso lo scorso 17 novembre, la giudice Francesca Sicilia ha dichiarato a sorpresa che sia il Comune di Battipaglia, che Legambiente, sono «portatori d’interesse diffuso». Ciò equivale a poter far valere il diritto di tutelare la città dai miasmi sull’intero territorio comunale.

Le verifiche, dunque, si potranno svolgere anche in zone differenti dall’abitazione del ricorrente, C.C., che tre anni fa presentò un ricorso contro l’impianto di Compostaggio, colpevole di impedirgli un’esistenza serena presso la sua abitazione, infestata dai cattivi odori provenienti dalla struttura ebolitana. Tale ricorso venne però bocciato: secondo il magistrato, la presenza dei miasmi non sarebbe stata tale da rendere invivibile la zona.

Adesso gli ambientalisti, dopo aver accolto con soddisfazione tale aggiornamento, sono pronti a depositare il provvedimento del giudice penale che contiene ben novantasei denunce. Come afferma il legale di Legambiente, Carbone: «Nella causa civile contro i miasmi, il giudice Sicilia ha dato la possibilità a Legambiente e al Comune di effettuare altre richieste istruttorie per provare la persistenza dei miasmi sul territorio di Battipaglia e il nesso di causalità tra essi e l’impianto di compostaggio ebolitano. Ho chiesto ed ottenuto termine per note al fine di depositare ulteriori documenti contenuti nel parallelo procedimento penale che è stato istruito dalla procura della repubblica di Salerno e che a gennaio 2020 aveva provveduto al sequestro, sebbene con facoltà d’uso dell’impianto».

Anche il Comune si è associato alla richiesta, aggiunge l’avvocato Carbone: «Adesso bisognerà attendere il 21 gennaio del 2021, ultima data fissata dal giudice prima della sentenza».

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