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In occasione della Giornata mondiale della Terra inauguriamo la nuova rubrica “Ecosostenibilità”. Un tema più che mai attuale e che con il passare degli anni sta incidendo in maniera significativa nelle nostre vite.

«Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri». (Wced,1987). Così s’espresse Gro Harlem Brundtland, ambientalista di fama e prima donna a ricoprire la carica di primo ministro norvegese, che in quell’anno era presidente della Wced (World Commission on Environment and Development) e aveva commissionato, in qualità di coordinatrice, l’omonimo rapporto Brundtland (conosciuto anche come Our Common Future). Un documento pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo in cui, per la prima volta, venne introdotto il concetto di sviluppo sostenibile.

ECOSOSTENIBILITÀ: COSA SIGNIFICA E PERCHÈ È IMPORTANTE

In quella definizione, come si può rilevare, non si parla propriamente dell’ambiente, quanto più ci si riferisce al benessere delle persone, come un monito a tutelare per essere tutelati, a rispettare per essere rispettati, a preservare per vivere meglio. L’ecosostenibilità è quell’insieme di azioni che hanno come focus il rispetto per l’ambiente e per le risorse terrestri. In questo processo di sviluppo sostenibile sono coinvolti tutti i settori: agro-alimentare, moda, edilizia, arredamento e perfino dei servizi. A partire dagli anni ’70 la progressiva presa di coscienza delle problematiche ambientali ha dato origine a un ampio dibattito sul futuro del pianeta che ha coinvolto organizzazioni internazionali, movimenti di opinione, governi e studiosi approdando al concetto di sviluppo sostenibile.

Nel 1987, l’ambientalista Gro Harlem Brundtland dichiarò che «lo sviluppo sostenibile è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri». In vista dei progressivi cambiamenti climatici e del ridursi delle risorse rinnovabili, dovremmo tutti prendere coscienza e sentire il bisogno di adottare un atteggiamento eco-friendly anche nel nostro quotidiano. Le azioni umane nei secoli hanno depauperato territori, sfruttato e sprecato risorse. E ancora i cambiamenti climatici, il surriscaldamento globale, le energie rinnovabili che stentano a decollare, inquinamento ambientale, sono tutte problematiche imputabili all’uomo che minacciano l’ecosistema e le biodiversità. Ci manchiamo di rispetto. 

Il pianeta Terra sta implodendo, bisogna riconsiderare le colture e gli allevamenti intensivi, è necessario bilanciare il rapporto tra produzione/lavoro industriale e salute/ tutela dell’ambiente e comprendere l’impellenza di un cambio rotta per evitare effetti irreversibilmente dannosi. Non basta informarsi per cambiare rotta e virare la nave in acque più pulite, dobbiamo reimpostare le abitudini quotidiane. Praticare il rispetto verso il Pianeta Terra di cui siamo ospiti e non padroni. Scelte oculate di acquisto, evitare gli sprechi, diventare consapevoli della filiera di un determinato prodotto sono i primi passi di una rivoluzione. Dalle mura domestiche alla spiaggia di una meta turistica. Che l’Earth Day sia l’occasione per rinnovare, ancora una volta, l’invito non solo a rispettare il Pianeta, ma soprattutto ad adottare scelte di vita ecosostenibili per preservare il futuro della nostra generazione.

*(foto: Maikii.com)