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Alberi invadono il fiume “Tusciano”: il Comune s’affida alla ditta “Sete” per rimuoverli al costo di 6mila euro circa.

Gli alberi caduti invadono il fiume Tusciano. E il Comune di Battipaglia s’affida a una ditta privata per rimuoverli. Costerà circa 6mila euro, alle casse dell’Ente di piazza Aldo Moro, il «taglio e la rimozione degli alberi caduti e cadenti nell’alveo del fiume Tusciano lungo il tratto cittadino». La messa in sicurezza sarà compito della ditta “Sete” di Battipaglia, con sede in via Serroni Alto, già affidataria dei lavori di adeguamento degli attraversamenti stradali di via del Centenario e di via Clarizia, per garantire la pubblica e privata l’incolumità dagli eventi alluvionali che, già negli anni passati, hanno causato non pochi danni in città a seguito dell’esondazione del fiume Tusciano.

In particolare, nel periodo invernale, caratterizzato spesso e volentieri da pioggia e maltempo, il fiume che attraversa la città capofila della Piana del Sele proprio nel centro urbano, rappresenta da sempre un pericolo. Adesso, per ripristinare il regolare decorso delle acque del fiume Tusciano, dagli uffici di piazza Aldo Moro hanno pensato di rimuovere i tronchi degli alberi caduti nell’alveo lungo il tratto cittadino. E come si evince dalle numerose foto scattate dai tecnici del Comune, la presenza degli alberi è massiccia. La determina a firma del dirigente del Settore tecnico, Carmine Salerno, è dello scorso 18 gennaio. Presumibilmente, già nelle prossime settimane gli operai della “Sete” potranno portare a compimento il lavoro scongiurando ogni pericolo.

Un incubo, quello dell’esondazione, che puntualmente i cittadini di Battipaglia vivono ogni inverno. A partire da quel lontano 2014, quando i residenti di via Cacciatore si ritrovarono sommersi dall’acqua dopo che il Tusciano straripò. All’epoca i danni furono significativi: auto e abitazioni distrutte, tant’è che gli abitanti di piazza Cacciatore si affidarono a un legale per chiedere i rimborsi, appellandosi alla legge regionale del 2010 per i il risarcimento dei danni causati dalla mancata manutenzione del reticolo idrografico di competenza della Regione Campania. Ma dei quattrini, fino ad oggi, nemmeno l’ombra. L’incubo dell’esondazione, invece, resta. E a Palazzo di Città ci si vede costretti all’ennesima mossa per cercare di contrastare e prevenire futuri danni.