Tempo di lettura: 2 minuti

“Mgm”, il Comune cambia strategia: chiesta la rimozione dei rifiuti bruciati. Bonifica al palo dopo 3 anni.

“Mgm”, il Comune cambia strategia. La bonifica della discordia, quella mai eseguita dal 2019, quando all’interno dell’azienda che tratta rifiuti pneumatici, nel cuore della zona industriale di Battipaglia, si sviluppò uno dei più grandi incendi che la storia cittadina ricordi, è ancora un miraggio. Ma a Palazzo di Città si cerca una nuova pista. Se inizialmente dagli uffici di piazza Aldo Moro era stata richiesta, più volte, la bonifica dell’area da parte dell’azienda, con tutte le vicende giudiziarie scaturite a seguito che hanno visto protagonisti la “Mgm”, la “Work Full Service” proprietaria dei suoli concessi in fitto all’azienda che tratta rifiuti, e il Comune di Battipaglia, adesso le carte in tavola cambiano. I vertici dell’Ente di piazza Aldo Moro non chiedono più la bonifica del sito, ma quantomeno la rimozione dei rifiuti abbandonati. Due cose diverse, e un cambio di strategia deciso a seguito di un incontro tra i legali del Settore avvocatura e gli avvocati della “Work Full Service”.

Potrebbe essere questo il primo passo in avanti dopo tre anni nei quali i rifiuti sono rimasti lì, inceneriti e indisturbati, senza che nessuno muovesse un dito. Ma l’idea di coinvolgere nuovamente “Mgm”, che non è tenuta, secondo i giudici, a bonificare l’area, sembrerebbe non entusiasmare i vertici dell’azienda. L’amministratore unico Marco Sacco è laconico: «Credo ci sia poco da dire, perché tutto è stato già scritto e oggetto di sentenze». Il riferimento è alla sentenza del Tar, datata 2020, che bocciò il Comune di Battipaglia passando un colpo di spugna sull’ordinanza emanata dalla sindaca Cecilia Francese con la quale era stato imposto alla “Mgm” di farsi carico della bonifica. Gli avvocati Franco Morena e Davide Gallotta chiesero al giudice l’annullamento della suddetta ordinanza dell’11 ottobre 2019 e la ottennero. Novecentosessanta giorni dopo l’incendio avvenuto in via Bosco, a pochi passi da una scuola per bambini, la bonifica rimane ancora un miraggio, impantanata tra cavilli giudiziari e rimbalzo di responsabilità.

Insomma, il rogo ci fu, ma la Mgm «non solo non è responsabile, ma lo stesso provvedimento non dà conto di alcuna attività tesa ad accertare una sua presunta o asserita responsabilità» fu scritto nella sentenza, perché, a detta di Arpac, comunali e vigili urbani, tra le mura dell’impianto le modalità di lavorazione erano irreprensibili. In questi anni il comitato di lotta ambientalista, “Battipaglia dice No”, si è espresso, a più riprese, duramente sottolineando sempre che non è loro interesse conoscere i responsabili, ma puntando i riflettori sullo scandaloso accumulo di rifiuti pneumatici senza che nessuno facesse qualcosa. Da Palazzo di Città l’intenzione, adesso, è di chiedere a “Mgm” quantomeno la rimozione dei rifiuti bruciati dal piazzale. Per la bonifica c’è tempo, come da vent’anni a questa parte accade in città, del resto.