Miasmi dagli impianti di rifiuti: il giudice boccia il ricorso

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Impianto di compostaggio
L'impianto di compostaggio di Eboli
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Il giudice boccia il ricorso del privato cittadino sui miasmi che proverrebbero dagli impianti di rifiuti circostanti, primo su tutti l’ex Stir di Battipaglia. La sentenza è arrivata ieri pomeriggio. Gli impianti di compostaggio sono salvi, ma il legali tranquillizzano: «Faremo verifiche su tutto il territorio».

Miasmi in città, a Battipaglia prosegue il braccio di ferro tra C.C., cittadino residente nel quartiere Sant’Anna, e gli impianti di rifiuti circostanti. Nella giornata di ieri, il giudice del Tribunale civile di Salerno, Francesca Sicilia, ha rigettato il ricorso presentato dal privato cittadino. Una battaglia che va avanti da oltre due anni, e sulla quale i legali hanno promesso che non è detta l’ultima parola: «Faremo verifiche su tutto il territorio insieme al Comune e Legambiente» fanno sapere Antonietta Di Genova e Italo Carbone.

Secondo il magistrato, la presenza di cattivi odori, ma non a tal punto da non poter vivere in quell’area. Ecco perché il ricorso è stato bocciato. Gli impianti di rifiuti, per ora, sono salvi. A margine della sentenza, però, s’intravede uno spiraglio. «C’è un’ordinanza – commenta Carbone – che stabilisce il proseguimento dell’istruttoria che già avevamo chiesto la volta precedente. Quindi siamo autorizzati a verificare la presenza dei miasmi anche in altre zone della città. Questo è un primo passo avanti che ci rende soddisfatti».

Insomma, una sconfitta a metà per C.C., cittadino residente in via Parini che sul finire del 2017 decise di sfidare i grandi impianti di rifiuti, considerati dalla maggioranza dei battipagliesi come i principali responsabili dei miasmi sul territorio. Lo scorso 2 ottobre, il Comune di Battipaglia, rappresentato dal legale Gennaro Izzo, intervenne per la prima volta sulla vicenda. E, stando a quanto fu verbalizzato quel giorno, si ripromise di intentare un’ulteriore causa qualora il giudice non dovesse accogliere le richieste del ricorrente. Adesso, dunque, la speranza è che anche il Comune scenda in campo al fianco di Legambiente e del privato cittadino.

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