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Il ritorno dei miasmi d’estate. La denuncia arriva dal quartiere Sant’Anna: «Abbiamo avuto la sensazione di trovarci in un secchio dell’umido»

È stato un risveglio amaro, quello avvenuto agli inizi dello scorso weekend per i residenti del popoloso quartiere Sant’Anna e in zona cimitero, dove in molti hanno lamentato, sin dalle prime luci del mattino, una massiccia presenza di miasmi nauseabondi. Quei cattivi odori che rappresentano un vero incubo per la popolazione battipagliese.

È montata così la rabbia dei residenti, che temono di doversi preparare a vivere una nuova e bollente estate con le finestre chiuse, per non far filtrare l’odore nauseante di spazzatura. Tra gli abitanti del quartiere anche Lidia D’Angelo, membro del comitato ambientalista “Battipaglia dice No“: «Con il ritorno dell’estate la solita puzza di immondizia è tornata a sentirsi forte e costante durante la notte e di mattina».

D’Angelo spiega: «Ieri mattina come tutti gli altri giorni, quando abbiamo aperto le finestre e abbiamo avuto la sensazione di trovarci in un secchio dell’umido. Sappiamo che la Regione ha stanziato due milioni di euro che sono già nella disponibilità del Comune di Eboli ma materialmente non risulta che i lavori di adeguamento dell’impianto siano iniziati. Temiamo che si prospetti un’altra estate in cui saremo costretti a chiuderci in casa con balconi e finestre chiusi».

VITOLO: «CI VIENE NEGATO IL DIRITTO ALLA SALUTE»

«Purtroppo questa è la quinta estate in cui subiamo i miasmi dall’impianto di compostaggio di Eboli e non sembra siano serviti a nulla denunce, sequestri, cause civili. Quanto ancora dovremo sopportare?» si domanda l’ambientalista battipagliese. Sulla questione è intervenuto anche un altro rappresentante di “Battipaglia dice No”, Nunzio Vitolo: «Su questa annosa, trita e ritrita questione dei miasmi abbiamo consumato PEC e proteste. Nel mentre si sprecano parole da tutti i candidati a sindaco, nessuno escluso, che mettono al primo punto la questione ambientale».

«Intanto a noi battipagliesi viene negato il diritto di aprire le nostre finestre e porte, oltre che il diritto alla salute. Perché per quanto riguarda questi nauseanti miasmi, siccome non esiste una vera e propria regolamentazione, non sappiamo se siano dannosi o no per la salute di chi li respira. Si fanno tanti proclami, che noi prendiamo con buon auspicio, ma con le opportune riserve, viste le promesse che ci sono state fatte nel tempo», afferma in ultimo Vitolo.