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Secondo il Piano dell’Ato (l’ente d’ambito per il servizio di gestione integrata dei rifiuti) «l’area presso cui è prevista la realizzazione dell’impianto di compostaggio potrebbe essere utilizzata anche per aumentare la capacità di stoccaggio a servizio del Tmb nei periodi di manutenzione del termovalorizzatore di Acerra». O il compost o lo stoccaggio: non c’è via di scampo per la città di Battipaglia.

C’è chi è già pronto a definirla un “Cavallo di Troia”. La delibera del Consiglio Ato spaventa i gli ambientalisti e pure alcuni politici. L’impianto di compostaggio non s’ha da fare, ma in cambio l’ex Stir di Battipaglia si impegna a stoccare i rifiuti del Tmb di Acerra durante i periodi di manutenzione del termovalorizzatore. Dubbi e paure che costringono i comitati sulla difensiva. «Adesso che si è saputo cosa propone l’Ato – commenta Raffaele Cucco Petronein cambio del “No” al Compostaggio nessuno grida al miracolo? Un deposito per lo stoccaggio dei rifiuti di tutta la provincia di Salerno quando Acerra rallenta. Questo era il premio promesso: immondizia a volontà».

Ingressi col trucco anche secondo gli esponenti di Forza Italia. «La delibera – commenta Valerio Longofrutto di un compromesso elettorale butta fumo negli occhi prima delle regionali. La verità alla fine viene a galla. Se Battipaglia è area satura, come attestato con dati scientifici in una recente deliberazione provinciale, è necessario ridurre e non aumentare la previsione di lavorazione o stazionamento di rifiuti di ogni tipo in città».

DA BOLZANO PER RIMUOVERE LE ECOBALLE DELL’EX STIR

Intanto lo svuota-Stir è stato affidato a una ditta di Bolzano. Gli operai altoatesini s’occuperanno di rimuovere le ecoballe presenti all’interno dei capannoni da ormai 5 anni. 11mila tonnellate di rifiuti che impediscono di produrre il compost a EcoAmbiente, la società che attualmente gestisce l’impianto battipagliese.

Terza gara in due anni. La Regione ha indetto la terza gara in ventiquattro mesi accettando anche l’aumento del costo che, nel frattempo, è passato da 168 euro a 220 euro per tonnellata. Un impianto che, a 20 giorni dalle elezioni regionali, ancora non è stato svuotato. A nulla sono valsi i cortei degli ultimi tre anni, che hanno visto migliaia di partecipanti scendere in piazza più e più volte per protestare contro l’emergenza rifiuti e il problema miasmi che, da un ventennio, attanaglia la città capofila della Piana del Sele. Che resta in attesa delle promesse fatte a Palazzo Santa Lucia: il nuovo impianto di Compost, previsto dall’attuale piano dei rifiuti regionali, non si farà a Battipaglia. Nessun atto in questo senso è stato ancora prodotto dalla giunta guidata da Vincenzo De Luca. I cittadini battipagliesi attendono fiduciosi.