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Ritirate le accuse dalla CISL verso il comitato, ora si attende l’incontro

Gli ambientalisti: «Speriamo di incontrarli al fianco nostro e dei cittadini»

Dopo le aspre critiche del segretario provinciale della CISL provinciale, Gerardo Ceres, sulla mobilitazione di massa di venerdì 6 dicembre, in cui i sindacati non hanno presenziato, e sul comitato Battipaglia dice No, arriva la risposta degli ambientalisti, oltre alle accuse di aver definito Battipaglia la nuova Terra dei Fuochi, all’accusa di avere degli interessi sull’argomento PUC.

«Questo comitato pone strumentalmente questioni che partono da rifiuti ma addirittura arrivano ad altro, come la richiesta di modifica degli strumenti urbanistici all’amministrazione comunale per varianti urbanistiche. Quando parliamo di urbanistica a Battipaglia, gli interessi sono spesso illegittimi». Così Ceres al quotidiano La Città di Salerno. Questa mattina il comitato Battipaglia dice No, insieme a Civica Mente, Cittade e Legambiente, ha indetto una conferenza stampa, a cui poi è seguita la pubblicazione di una nota congiunta.

La nota del comitato Battipaglia dice No e le associazioni

Abbiamo atteso tre giorni. Tre giorni nei quali abbiamo coltivato la speranza di leggere una precisazione, una smentita, una presa di distanze, un chiarimento… qualsiasi cosa che non lasciasse, come un macigno, la presenza di quelle affermazioni del segretario provinciale della CISL Ceres sulla manifestazione popolare battipagliese del 6 dicembre e sul nostro Comitato. Una dichiarazione che – prima della smentita di oggi – appariva offensiva, cieca, fondata sul nulla e che infangava un gruppo di cittadini che da tre anni si dedicano alla lotta al degrado ambientale del loro territorio e – solo per questo – fatti oggetto di affermazioni ed insinuazioni insultanti e diffamatorie che per fortuna di tutti, sua e nostra, oggi ha ritirato.

Siamo rassicurati dalla marcia indietro di Ceres, soprattutto perché sappiamo che era partito da una informazione sbagliata: non abbiamo mai definito la nostra città “la nuova terra dei fuochi”. Se Ceres si fosse informato prima di fare dichiarazioni che ha poi DOVUTO smentire per non fare una figuraccia, avrebbe saputo che abbiamo sempre detto che “lottiamo perché Battipaglia NON DIVENTI la nuova terra dei fuochi”, che siamo consapevoli di un pericolo e vogliamo tirar fuori il nostro territorio dalla palude nel quale rischia di restare impantanato.

Avrebbe saputo che da tre anni ci battiamo ostinatamente per riaffermare la naturale vocazione agricola e zootecnica della nostra piana, che chiediamo investimenti e scelte strategiche sull’agroindustria, avrebbe saputo che contrastiamo scelte scellerate da parte della peggiore politica, che chiediamo rigorosi controlli su impianti – pubblici e privati – obsoleti, molesti ed inquinanti. E soprattutto capirebbe per quale motivo riusciamo a coinvolgere migliaia di cittadini in una lotta popolare travolgente.

Siamo pronti ad accettare l’invito ad un incontro con la Confederazione. Potremo spiegare loro che abbiamo avuto 5 roghi di rifiuti in 3 anni, che da tempo abbiamo perso anche il diritto di aprire una finestra in casa nostra. Potremo continuare a dirgli che è stato un errore non aver aderito all’organizzazione di una manifestazione partecipando alla quale avrebbero onorato una tradizione di impegno civile che dovrebbe ispirare sempre i sindacati.

Ma soprattutto, grazie alla marcia indietro di oggi ed alla richiesta di incontro, avremo modo di spiegare e di convincerli che chiedere una norma di carattere generale nello strumento urbanistico, una norma che vieti insediamenti pericolosi ed inquinanti, il DIVIETO DI attività incompatibili con la vocazione agricola del nostro Comune non significa certo “avere interessi sul PUC”, proprio perché non abbiamo mai chiesto “varianti” nel senso di mutare le destinazioni di qualche area o cose simili. A meno di non voler bollare come “interessi più o meno leciti” le osservazioni che da sempre associazioni ambientaliste e le stesse forze sindacali presentano quando un comune apre la fase di “ascolto” di uno strumento urbanistico. Si chiama “cittadinanza attiva” e ci fa piacere che, sebbene in ritardo, la CISL lo abbia capito.

Noi – anzi – crediamo che il sindacato dovrebbe saper apprezzare e lodare l’attività di un Comitato e di tante altre associazioni che da tre anni si sforzano di risollevare il proprio paese dal baratro nel quale è caduto con incontri, proposte, convegni… offrendo soluzioni anziché limitarsi a dire di no e a protestare.

Noi crediamo, anche, che è stato un errore da parte del sindacato non aver accettato il nostro invito a partecipare ad una manifestazione ampia, inclusiva, partecipata, che ha portato migliaia di persone in piazza sotto una pioggia battente, per dire un civilissimo NO. In maniera pacifica ma ferma e determinata.

Noi osiamo sperare che la retromarcia di Ceres e della Confederazione non si limiti e non si fermi a ritirare delle accuse che anch’egli ha capito essere palesemente ridicole ma che possa indurli anche a riconsiderare la possibilità di affiancarci in questa lotta per la rinascita della nostra città. Lotta che più di ogni altra ci sta a cuore e nel corso della quale, in futuro, speriamo di poterli incontrare schierati al fianco nostro, dei battipagliesi e dei lavoratori.