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L’emergenza pare rientrata per ora, ma i cittadini che vivono lungo le sponde del Tusciano hanno vissuto un pomeriggio di paura.
Le acque del Tusciano, ingrossato dalle piogge delle ultime ore, hanno lambito gli argini – superandoli in alcuni casi – in diversi punti del centro cittadino. Non si registrano danni importanti, ma per alcune ore si è temuto di rivivere le scene del settembre 2014, quando diversi edifici e locali a pian terreno furono invasi dal fango, provocando diversi danni economici alla popolazione residente.
Il livello del fiume sembra essere tornato sotto controllo, ma si teme che le piogge annunciate nella notte e nella giornata di domani possano di nuovo rinfocolare la minaccia. La piena si è registrata intorno alle 16.00, complice anche l’apertura della diga di Olevano, che per motivi di sicurezza è stata allentata per far defluire le acque.

I LAVORI FERMI AL PALO

Ma l’impeto del Tusciano ha portato con sè anche le proteste dei residenti, che ormai vivono inermi, da troppi anni, una situazione di pericolo. Quest’anno, in più, al rischio del danno si è aggiunta la beffa, dovuta alla mancata conclusione dei lavori di mitigazione del rischio. L’intervento, avviato giusto due anni fa e ancora non portati a conclusione, nonostante la previsione di chiusura dei cantieri in 9 mesi.
Sono infatti inesorabilmente fermi da mesi i due cantieri finalizzati ad allargare il letto del fiume all’altezza dei ponte di via Clarizia e di Via del Centenario. Nonostante mesi di disagio dovuto alla chiusura delle due importanti strade cittadine, e un investimento previsto di circa 3 milioni di Euro, l’intervento sembra essersi bloccato su questioni legate agli espropri dei terreni che dovranno essere – per così dire – rimossi, per dare maggiore spazio al greto del fiume.

La speranza, adesso, è che dopo lo spavento si riprenda in maniera spedita il progetto e si porti a termine l’intervento previsto, facendo tesoro di quanto poteva accadere e fortunatamente non è successo.