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Incontro in azienda tra Cooper Standard e Confindustria: presentato il nuovo piano triennale. Cassa integrazione fino a marzo, poi stop.

Cooper Standard: vertice con Confindustria per definire il piano industriale del prossimo triennio. Mercoledì pomeriggio, presso l’azienda di via Filigalardi a Battipaglia, i sindacalisti hanno discusso del futuro dell’azienda con i vertici di Confindustria Salerno. Sul tavolo l’aumento delle produzioni previste per gli anni 2022-2024. Si starebbero valutando diverse misure per abbattere i costi energetici, fanno sapere le segreterie provinciali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec, congiuntamente alle Rsu aziendali, per abbattere i costi energetici. Sono in corso le verifiche per l’installazione di un impianto fotovoltaico. E nei prossimi mesi le produzioni del progetto tonale, che vede assegnate al sito di Battipaglia 37 articoli, s’intensificheranno. Una condizione che, oltre ad aumentare la capacità produttiva della fabbrica, dovrebbe consentire finalmente l’azzeramento della cassa integrazione. Quell’attuale, già nei mesi scorsi molto discussa dalle maestranze della Cooper Standard, terminerà nel mese di marzo. Le produzioni attualmente in essere sono state confermate. E le organizzazioni sindacali hanno manifestato all’azienda la necessità di ottimizzare i processi produttivi, in modo da organizzare il lavoro adeguatamente alle nuove condizioni dello stabilimento.

CONFAIL LAMENTA L’ESCLUSIONE DAL TAVOLO CON CONFINDUSTRIA

«Si ritiene che l’attuale organizzazione del lavoro debba essere adeguata alle nuove condizioni dello stabilimento. La Rsu nelle prossime settimane sarà impegnata ad analizzare il premio di risultato maturato nell’anno 2021. Le OO.SS. ritengono fondamentale continuare il percorso di stabilizzazione dei lavoratori attualmente in somministrazione e nell’eventualità in cui si dovesse procedere a nuove assunzioni, chiedono di non escludere i lavoratori già formati e attualmente sospesi» si legge in una nota a firma delle sigle sindacali. Malcontento, invece, per la Failc Confail, che in un comunicato ha espresso tutto il malcontento per l’esclusione dal tavolo di concertazione con Confindustria. «La decisione di escluderci dai tavoli di concertazione – scrivono – è incomprensibile. Perché tende a mettere in risalto interessi di parte o di appartenenza a discapito degli interessi veri, quelli dei lavoratori, forse con lo scopo di dimostrare che essi sono gli unici detentori della capacità contrattuale pur non essendo così».