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L’Unisa scioglie la riserva circa la possibilità di sostenere gli esami di profitto a distanza a causa dell’emergenza Coronavirus. Dopo l’ok per le sedute di laurea online, è di poche ore fa l’ufficialità di poter sostenere, a partire dal 6 aprile, lo svolgimento degli esami in modalità telematica.

A decorrere dalla stessa data e per tutta la durata dell’emergenza COVID-19, gli esami di profitto, compresi quelli riprogrammati per il recupero di sedute d’esame cancellate a causa della sospensione della didattica in presenza, possono essere svolti a distanza, con modalità telematiche che assicurino:

  • l’identificazione certa del candidato;
  • lo svolgimento dell’esame in forma pubblica, prevedendo l’accesso virtuale alla seduta da parte di terzi, o comunque la compresenza di almeno un testimone, anch’esso da identificare, con il candidato stesso fino al termine della prova;
  • la visualizzazione dell’esaminando e la controllabilità della sua postazione per tutta la durata della prova;
  • i necessari adempimenti per la corretta verbalizzazione dell’esame.

Se l’emergenza, dunque, dovesse essere confermata sino al 31 luglio, le prossime sessioni di esami all’Unisa, da aprile a settembre, si dovranno svolgere secondo la modalità a distanza sopraelencata. Inoltre l’Ateneo ha fatto sapere che «I calendari e le informazioni operative necessarie per lo svolgimento degli esami a distanza sono resi noti con congruo anticipo sulla pagina dell’Ateneo e del Corso di studio, nonché comunicate agli studenti iscritti alle liste di esame via mail attraverso l’indirizzo di posta elettronica istituzionale».

In merito, abbiamo chiesto un’impressione alla docente di Informatica presso l’università di Salerno, Delfina Malandrino: «Noi docenti dell’Università di Salerno abbiamo risposto immediatamente e positivamente alla richiesta di continuare senza ulteriori ritardi, anche se a distanza, con tutte le attività didattiche allo scopo di garantire i diritti di tutti i nostri studenti».

Ma i docenti dell’Ateneo di Fisciano stanno già avendo le prime esperienze di lavoro a distanza con le sedute di laurea: «Le sedute di laurea rappresentano un ulteriore diritto per quegli studenti che ci avevano investito tanto, bloccarle non sarebbe stato giusto. Ho partecipato anche io ad una seduta di laurea “remota”. Ha funzionato, gli studenti sono rimasti contenti anche se mi è mancato vedere le facce dei mie studenti, che presentando il loro lavoro cercano i tuoi occhi da lontano, chiedendo approvazione, questi stessi occhi che in fase di proclamazione ti sorridono per ringraziarti e tu commossa gli auguri il successo che si meritano. Ecco, mi è mancato questo».

QUI L’INFORMATIVA COMPLETA