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Protocollata al Comune una lettera aperta di un genitore di due studenti del “Medi” relativa distributore di benzina della discordia: «Fermate questa sciagura»

Una lettera aperta di un genitore di due ragazzi del Liceo Scientifico “E. Medi” di Battipaglia relativa al distributore di benzina nei pressi della scuola. Titola così un documento protocollato al Municipio cittadino indirizzato proprio all’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Cecilia Francese, all’architetto Anna Iorio, all’ingegnere Carmine Salerno, al segretario generale Clara Curto e al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Salerno.

Riportiamo integralmente la lettera protocollata al Comune battipagliese.

Innanzitutto grazie per il cortese e sollecito riscontro alla mia nota del 14 u.s.
Considerando il vostro tempo prezioso sinteticamente cercherò di illustrare i dubbi e le perplessità sulla risposta avuta:

  1. Nulla si dice sugli effetti prodotti dalla dichiarazione di asseverazione non corretta prodotta dal tecnico della società Cascone srl perché riferita ad altro impianto e ad altro comune (Castellammare di Stabia);
  2. Distanze di sicurezza impianto a metano. Ieri, presso la sede del Comando Vigili del Fuoco di Salerno, dal colloquio di oltre 1 ora con l’ing. Viscido Antonio, persona estremamente competente e di rara cortesia, per chiarimenti in merito alla certificazione rilasciata, è emerso che:
    – la distanza di sicurezza di 40 m è riferita all’edificio Liceo
    …alla mia osservazione che il cancello del liceo è invece a 33 m e e l’area di ingresso della scuola, come documentata dalle foto allegate tratte da Google Maps, è configurabile come “luogo in cui suole verificarsi affluenza di persone” (DM 24.5.2002), l’ing. Viscido si è mostrato disponibile ad inoltrare agli organi superiori specifico quesito al riguardo.
    – nulla si dice nella relazione di strutture sensibili perché adibite a collettività come ludoteca Magia della Giungla, il vicino Studio radiografie Carbone frequentato da decine di pazienti ogni giorno.
    – ingresso da via Domodossola e soprattutto l’edificio del Centro riabilitativo Tivan, uno dei più importanti della Regione, con 80 unità di personale e decine di pazienti anche in semiconvitto. L’ing. Viscido mi ha confermato l’assenza di queste strutture nella relazione inviata dal Comune: queste strutture non meritano specifica tutela ed adeguata distanza di sicurezza dal metano?
    La distanza di sicurezza tuttavia non è il principale motivo di preoccupazione anche perché il gestore rinunciando al metano potrebbe continuare l’attività con i carburanti liquidi, che hanno bisogno di distanze inferiori
  3. Come ben chiarito nella relazione VVFF, la certificazione è relativa solo all’aspetto prevenzione incendi e non alla conformità urbanistica del distributore. In particolare si evidenzia che l’attività del distributore viola in più punti quanto previsto dal Dm 18.12.1975 edilizia scolastica. Quando l’Ente Provincia ha scelto quella sede per il liceo, ha inteso rispettare tutti i criteri per l’edilizia scolastica indicati dal citato decreto ed in particolare quanto previsto dall’art.1.1.4
    “..La scuola dovrà essere ubicata in località aperta, possibilmente alberata e ricca di verde…o che sia comunque una delle migliori rispetto al luogo…..lontana da tutte quelle attrezzature urbane che possono comunque arrecare danno o disagio alle attività della scuola stessa”….non situata sottovento a zone da cui possano provenire esalazioni o fumi noci o sgradevoli.”
    e dall’art. 1.1.2 “Quando la scuola è raggiungibile a piedi, il percorso casa-scuola deve essere agevole ed effettuabile nelle condizioni di massima sicurezza e possibilmente senza attraversamenti di linee di traffico.

Mi pare chiaro che la scelta urbanistica effettuata dal Comune di mettere un distributore alle porte della scuola più frequentata della città e tra le maggiori della Provincia, RIDUCE NOTEVOLMENTE le condizioni di sicurezza attualmente garantite, considerato che gli alunni che, oggi, hanno un sicuro marciapiedi di 55 metri prima dell’ingresso.

Domani, con distributore in attività, dovranno attraversare due volte varchi da 12 m dai quali entrano ed escono frettolosamente auto ed autocarri, che potranno fare il pieno da 7 pistole rifornimento gasolio, 7 pistole benzina, 4 postazioni gas metano e 2 colonnine elettriche. In teoria possono uscire dal distributore ben 20 automezzi in un ristretto lasso di tempo, il tutto mentre gli studenti cercano di raggiungere la loro scuola schivando auto e camion in ingresso uscita. Stessa scena ovviamente all’uscita.

Oggi negli ultimi 55m prima di raggiungere il cancello della scuola, passeggiano su un un marciapiede che costeggia un prato; Domani schiveranno auto e autocarri, passando a soli 7 m da 3 serbatoi con 60.000 litri di carburante… Provate a guardare per qualche secondo le foto allegate tratte da Google Maps e provate ad immaginare la presenza di un distributore con auto, autocisterne, autocarri in entrata ed uscita…

Mi pare evidente che la sicurezza degli studenti è gravemente messa in discussione in palese violazione dei criteri di edilizia scolastica citati per esclusiva responsabilità delle scelte urbanistiche operate da codesta Amministrazione.

Vale la pena di ricordare che l’art. 1.0.1 sottolinea che le “previsioni dei piani regolatori vigenti o adottate dovranno essere ADEGUATE ALLE PRESENTI NORME E PERTANTO DOVRA’ PROCEDERSI ALLE RELATIVE VERIFICHE—–I CRITERI SUDDETTI DOVRANNO ESSERE VERIFICATI IN SEDI DI FORMAZIONE DEI PIANI DI ESECUZIONE (PIANI PARTICOLAREGGIATI LOTTIZZAZIONI CONVENZIONATE ETC )

Se ai distributori non è applicabile quanto previsto dall’art. 60 DPR 495/92, (distributori lontani da incroci…Via Avellino) ma quanto è previsto dall’art 61 (distributori passi carrabili), mi chiedo come è stata rispettata la distanza di 12 m rispetto all’area di intersezione, visto che i varchi passi carrabili del distributore ricadono ampiamente nell’area di intersezione? 

In particolare l’accesso carrabile – ingresso distributore – lato Tivan non dovrebbe coincidere secondo la norma con attraversamenti pedonali o ciclabili. ma come si vede dalla foto coincide in toto..

Rinnovo il mio grazie per l’attenzione a queste semplici note e rinnovo altresì l’invito a fermare questa sciagura perché chi subirà danni da incidenti dovuti sia all’intenso traffico pedonale e veicolare prodotto dagli oltre 2000 studenti che si recano nel confinante Liceo e ai vicini plessi di scuola dell’infanzia primaria e Media di Via Ravenna – Ic Salvemini, sia alle immissioni ed uscite di auto ed autocarri dal distributore, potrebbe facilmente chiamare in causa il Comune che con le sue scelte urbanistiche avventate ha ridotto la sicurezza degli studenti e delle studentesse, dei bambini e delle bambine che si recano a scuola per fruire di un diritto costituzionalmente garantito, il diritto all’istruzione, determinando così ulteriori debiti fuori bilancio in una situazione già critica. I nostri ragazzi i nostri bambini vi guardano con fiducia: non li deludete.

Ricordo a me stesso le parole del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in occasione dei funerali dei 27 bambini morti per il crollo della loro scuola, unico edificio crollato nel terremoto di San Giuliano di Puglia il 31 ottobre 2002: “Noi adulti noi genitori , sentiamo, la responsabilità di non essere stati capaci di proteggere i nostri figli”. Oso sperare che queste parole vi guidino verso la scelta migliore.

Resto a disposizione per qualsiasi contributo possa essere ritenuto utile
Un genitore di Battipaglia, Città Medaglia d’Argento al merito civile