Tempo di lettura: 2 minuti

Sempre più aperte le porte dell’ex birrificio abbandonato, “Peroni“, in via Spineta, alla coop “Azzurra 2000” di Aurelio Leo, che dalle ceneri dello storico stabilimento, che occupa ben 7,2 ettari di terreno, ha intenzione di ergere un nuovissimo quartiere, composto da ben centoventiquattro alloggi. Tra social housing, edilizia abitativa sociale e residenze alla portata di tutti, si stima che i nuovi abitanti girerebbero intorno al migliaio.

Come si legge in un articolo comparso su La Città di Salerno, il progetto, firmato dall’ingegnere Antonio Marano e dall’architetto Rosaria D’ambrosi, prevede trentaquattro case a schiera, un palazzo da sei piani con sette corpi di fabbrica da ottantaquattro appartamenti e tre torri da sette piani con centoventisei alloggi.

NUOVE ABITAZIONI NELL’EX “PERONI” DI VIA SPINETA

ex Peroni
L’ex birrificio “Peroni” in via Spineta

Il permesso, richiesto nel 2015, venne rigettato l’anno successivo in seguito a una legge regionale del 2009 che prevedeva misure per la riqualificazione del patrimonio edilizio già esistente. Il decreto inoltre prevedeva la possibilità di adottare una “sostituzione edilizia“, ovvero costruire su vecchi immobili dismessi, ma soltanto se si trattasse di “area urbana degradata“, e secondo l’ex capo-ufficio tecnico Giancarlo D’Aco, non era questo il caso.

“Azzurra 2000”, attraverso l’avvocato Luigi Santoro, presentò così ricorso al Tar, e dopo quattro anni di nulla assoluto, lo scorso giugno, in seguito al pressing della coop, venne istituito un “verificatore“, il cui compito sarebbe stato quello di appurare se la costruzione della cittadella fosse realmente un caso di “sostituzione edilizia”.

Tale “verificatore” è stato poi individuato nell’agronomo regionale Gioacchino Ascione, la cui nomina è arrivata soltanto l’11 luglio. Cinque giorni dopo venne chiesta una proroga al Tar fino al 20 settembre, ma i giudici dell’istanza ne hanno discusso soltanto tre giorni dopo la deadline, il 23, accordando una nuova proroga con ordinanza pubblicata il 5 ottobre, a 48 ore dall’udienza di merito. Un rinvio è stato richiesto dall’avvocato del Comune, Carla Concilio, per concedere del tempo al dirigente dell’Ufficio tecnico, Carmine Salerno, e all’architetto Anna Iorio, per controdedurre alla relazione del verificatore, depositata soltanto il primo di ottobre.

Il sopralluogo è avvenuto il 22 luglio. Insieme ad Ascione c’erano referenti della coop “Azzurra 2000” e del Comune. Grandi assenti le chiavi per accedere all’ex birrificio, di fatto ancora in possesso della “Peroni”. La verifica s’è rivelata però felice per la coop battipagliese: l’area ha il carattere di area urbana degradata. Pare quindi decisamente prossima alla certezza la costruzione di nuovi tetti per, si spera, nuovi cittadini battipagliesi, a seguito del discusso “sì” alla costruzione di tredici nuovi palazzi a Battipaglia, per 104mila metri cubi di cemento.