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Il mondo dell’agricoltura verso la vaccinazione di massa. Il countdown è partito. Tra meno di ventiquattr’ore, l’hub vaccinale interamente dedicato al comparto agricolo aprirà i battenti. Il luogo scelto è l’ex Fabbrica dei Sapori di via Spineta. La storica fabbrica, fondata nel primissimo Dopoguerra da Gabriele Garofalo, e trasformata nel 2007 in un laboratorio della gastronomia italiana adibito a pizzeria e sala convegni, otto anni dopo la sua chiusura diventerà il quartier generale della lotta al Covid-19 per gli operai agricoli della provincia di Salerno. L’intera struttura, acquistata qualche anno fa dai fratelli Antonio, Mariano e Rosario Rago, proprietari di un’omonima azienda agricola, sono stati messi completamente a disposizione in maniera gratuita.

«L’idea è stata nostra – racconta Rosario Ragoe di Confagricoltura. Siccome nessuna impresa aveva a disposizione una struttura così grande da poter dedicare interamente a questa attività, ho pensato di concederla gratuitamente. C’è bisogno che ognuno di noi dia il contributo per lasciarsi alle spalle questa infernale pandemia il prima possibile. Per questo motivo, insieme a Confagricoltura, abbiamo deciso di avviare il mondo agricolo verso una vaccinazione di massa». Struttura, personale e attrezzature saranno forniti dall’azienda Rago e da Confagricoltura. Il tutto, in tempi record. Appena due settimane fa, infatti, l’iniziativa era appena un’idea. «Quindici giorni fa – racconta Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura Salerno abbiamo incontrato il direttore generale dell’Asl di Salerno, Mario Iervolino. Che si è reso subito disponibile alle richieste. La vera difficoltà, inizialmente, era il reperimento dei vaccini. Ce ne sono pochi. Fortunatamente c’è stato un rifornimento negli ultimi giorni, e Asl e Regione Campania hanno dato il via libera per questo centro».

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CAMPANIA DE LUCA ALL’INAUGURAZIONE

Mercoledì mattina, all’inaugurazione del centro vaccinale, con ogni probabilità sarà presente anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. E intanto, è già boom di richieste. «Abbiamo avuto già 3.000 richieste – spiega Costantino -. Ci tengo a precisare che questo hub vaccinale sarà riservato esclusivamente agli operai agricoli della Piana del Sele e sarà aperto a tutti, non solo agli associati di Confagricoltura». Sono oltre 5.000 le ditte operanti nel settore agricolo che insistono nella Piana. E circa 18.000 gli operai. Un numero che, se sommato al personale dedicato agli uffici e alla rappresentanza, sfiora le 30.000 unità. Vaccinarli tutti potrebbe essere il deterrente definitivo per scacciare la crisi delle aziende agricole. «Per scongiurare la diffusione del virus nelle aziende – aggiunge il numero uno di Confagricoltura Salerno – ci siamo dovuti letteralmente reinventare. Abbiamo combattuto contro i fantasmi del blocco della produzione: anche un solo positivo può determinare la chiusura delle aziende. Lavoriamo nel mezzo di campagne estive di breve durata, con frutta e verdura deperibile, e il Covid ha determinato enormi danni alle aziende. Siamo passati dal tamponamento e dalla prevenzione al vaccino: questo è un enorme passo in avanti».

Il centro vaccinale sarà gestito in maniera da non creare assembramenti e code di persone in cerca d’un vaccino. Sarà necessario, infatti, compilare un apposito modulo da inviare a Confagricoltura per iscriversi all’elenco. Dopodiché, sarà necessario solamente attendere il proprio turno. Un centro ‘temporary’ che sarà attivo sino a quando non saranno vaccinati tutti. E per far presto, Costantino e Rago starebbero spingendo per ottenere i vaccini monodose. «Saranno inoculati quelli disponibili – spiegano i due – ma preferiremmo i vaccini a unica dose per non attendere il richiamo tra due o tre mesi. Purtroppo sappiamo che sono pochi, e Iervolino ci ha spiegato che sarebbero riservati alle carceri, dove vorrebbero entrare una sola volta e vaccinare tutti».

Inizialmente, l’idea era diversa: ogni azienda si sarebbe dovuta trasformare in un piccolo centro vaccinale, con medici competenti e infermeria messi a disposizione dalle imprese. Ma le condizioni imposte dall’Asl non lo hanno consentito. Ambulanza di pronto soccorso, stampanti, quattro terminali, infermieri, equipe medica, e un medico a sovrintendere i lavori. Troppo per farlo in ogni azienda. Ecco perché si è passati al piano B: accentrare tutto il personale in un posto ampio e confortevole come l’ex Fabbrica dei Sapori. Che un tempo era il luogo scelto dai visitatori e dagli abitanti della Piana del Sele per degustare una pizza, per bere un caffè o per assistere a uno dei tanti convegni. E che oggi diventa, temporaneamente, sede d’un centro di lotta al mostro dei nostri giorni: il Covid-19. Con l’obiettivo di vaccinarne 30mila.