Cala il sipario sul “RoDoPa”: 80 migranti adesso cercano casa

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2017
RoDoPa
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Chiude il “RoDoPa”, il residence della famiglia Caprino che dal 2016 ospitava i richiedenti asilo. Adesso circa 80 migranti cercano una nuova casa.

Il residence “RoDoPa” della famiglia Caprino chiude i battenti. Convertito in un centro d’accoglienza convenzionato con la Prefettura nel 2016, da oltre 5 anni ospitava i richiedenti asilo all’interno della struttura di via Spineta. Ieri mattina, 20 unità tra carabinieri, polizia e altre forze dell’ordine, sono giunti sul posto intorno alle 8 per svuotare il più grande centro d’accoglienza della provincia di Salerno. Uno “sgombero” che sarebbe dovuto avvenire già 15 giorni fa, per tutti i Cas, i centri d’accoglienza straordinaria, che versano nella stessa situazione: convenzione scaduta e bando non aggiudicato. Ma la resistenza di alcuni sindaci cilentani ha fatto slittare le operazioni di un paio di settimane. Ieri, però, è scattato il “tutti fuori” a causa della decorrenza dei termini.

ALTRI 40 “FANTASMI” NELLA PIANA DEL SELE

E degli 80 richiedenti asilo che attualmente erano rimasti al “RoDoPa”, circa la metà ha accettato il ricollocamento. I 40 migranti, dunque, verranno smistati nel Cas di Centola Palinuro. Per l’altra metà, invece, che ha rifiutato la proposta di ricollocazione, il futuro è ancora in bilico. 40 “fantasmi” per adesso. In attesa che trovino una sistemazione. Molti di loro, infatti, hanno preferito rimanere qui perché già impegnati lavorativamente con aziende o fabbriche del territorio. E adesso, dopo aver rifiutato di beneficiare dell’accoglienza concessa dallo Stato a tutti i richiedenti asilo, dovranno provvedere da sé.

passepartout
Il centro polifunzionale mai decollato, in via Leopardi 35

Eppure, lo “sgombero” di ieri non ha suscitato nessuna protesta. Le operazioni condotte dalle forze dell’ordine sono durate all’incirca 3 ore. I circa 40 migranti sono stati accompagnati nel Cilento, a Palinuro, presso il Cas gestito dalla cooperativa sociale di Teggiano denominata “Tertium Millennium”, la stessa che aveva in carico il centro battipagliese. Un’operazione che farà da preludio a tutte le altre che, nelle prossime settimane, avverranno presso gli altri centri d’accoglienza salernitani le cui convenzioni non sono state rinnovate. Erano 299, per l’esattezza, i posti messi a disposizione dal “Ro.do.pa.” dei Caprino. Che, nel corso degli anni, è arrivato a ospitare diverse centinaia di immigrati provenienti dall’Africa Subsahariana, sopperendo di fatto alla carenza di strutture dovuta anche al progetto “Passepartout”, il centro nel rione Sant’Anna, pensato apposta per i migranti, e fermo al palo dal 2014.

Per ogni richiedente asilo, la Prefettura salernitana riconosceva 30 euro al giorno, utilizzati per tutte le spese necessarie, compresi 2,5 euro di pocket money e una scheda telefonica per comunicare con i familiari. Alloggio, ristorazione, e servizi di pulizia, erano tutti garantiti dal residence “RoDoPa”, grazie anche al contributo della Caritas. Ieri, dopo circa 2.000 giorni, la struttura della famiglia Caprino ha chiuso i battenti per sempre.

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