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Cyber attacco a “Leonardo”, la nota azienda italiana per la difesa aerospaziale e vittima di un hackeraggio da parte di un dipendente ebolitano. Si chiama Arturo D’Elia e aveva rubato 10 gigabyte di informazioni militari segrete.

Rubava informazioni militari riservate alla società “Leonardo“, l’azienda presso la quale, fino a ieri, Arturo D’Elia s’occupava della gestione della sicurezza informatica. Prima di essere licenziato e arrestato dando seguito all’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Napoli, Roberto D’Auria. L’accusa è pesante: D’Elia avrebbe trafugato ben 10 gigabyte di informazioni segrete su dei velivoli militari.

E non è la prima volta. Il giovane informatico, infatti, aveva realizzato un cyber attacco a una base nato un po’ di tempo fa. Stando a quanto comunica la Polizia di Stato, l’hacker avrebbe creato un trojan talmente particolare da renderlo quasi invisibile. Trasferendo la maggior parte dei dati tra il 2015 e il 2017. Ma il flusso anomalo del traffico di dati ha insospettito l’azienda che ha avviato delle indagini, finendo sulle tracce del “pirata” ebolitano. Che adesso è accusato di accesso abusivo al sistema informatico, intercettazione illecita di comunicazioni telematiche e trattamento illecito dei dati personali.

Nei guai potrebbe finirci anche un altro dipendente complice: Antonio Rossi, in servizio al Cyber Emergency, avrebbe cercato di depistare le indagini. E adesso, in via cautelare, è finito agli arresti domiciliari. Non è da escludere che, nelle prossime settimane, possano emergere nuovi dettagli e nuovi coinvolgimenti.