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Bocciato il ricorso di Santese anche in Consiglio di Stato. L’Md del rione Taverna è legittimo secondo i giudici.

La Sacobad srl di “don Ciccio” Santese, tra i re del cemento nel Meridione d’Italia, sconfitta anche in Consiglio di Stato nella guerra al supermarket: la spunta Md. Il colosso dei discount, con sede ad Aversa, che conta più di 800 punti vendita su tutto il territorio nazionale, è uscito vittorioso dal contenzioso giudiziario sollevato da due imprese: la Amaga srl, difesa dal legale Lorenzo Lentini, e, appunto, la Sacobad, rappresentata dall’avvocato Paolo De Caterini, il cui amministratore unico è il figlio di “don Ciccio”, Renato Santese. Già ad agosto dello scorso anno, il Tar campano s’era pronunciato in merito rigettando il ricorso delle due società stabilendo che la concessione rilasciata dal Comune di Battipaglia alla Italpavimenti srl, proprietaria della fabbrica dismessa dove è poi sorto uno dei più grandi supermercati in città, a ridosso della Strada Statale 18, per demolire la stessa e al suo posto farvi realizzare un supermercato della catena sopracitata.

Inizialmente, la Amaga srl era intervenuta in quanto proprietaria di un terreno limitrofo, e probabilmente intenzionata a realizzare un’attività commerciale. L’intoppo, però, secondo i giudici, era rappresentato dall’impossibilità ad applicare la stessa legge sulle fabbriche dismesse, mancando appunto l’edificio da dismettere. Nel caso della Italpavimenti, invece, è stato ritenuto corretto l’intervento di demolizione e ricostruzione, con tanto di modifica della destinazione urbanistica, giustificato appunto dalla legge per il recupero delle aree dismesse.

Per quanto riguarda Sacobad, l’immobiliare che fa capo alla famiglia Santese, invece, i magistrati non hanno ritenuto nessun interesse legittimo da rappresentare. «Interessi identici a quelli di Amaga per impedire che un’area agricola venga trasformata in area commerciale» hanno sentenziato le toghe romane, il presidente Raffaele Greco, e l’estensore Francesco Gambato Spisani lo scorso 30 settembre. Vincono in Consiglio di Stato il Comune di Battipaglia, difeso dall’avvocato Sabato Criscuolo, ed MD spa, che dovranno essere pure risarcite per 3.000 euro. Nessuna spesa da pagare, invece, per Italpavimenti, l’ex opificio industriale di proprietà della famiglia Vicinanza che dagli anni Sessanta agli anni Ottanta produceva pavimentazioni prima d’essere dismesse, che non s’è neppure costituita in giudizio.