“Villa Maria”, concessionari morosi per 100mila euro: sfrattati 29 anziani

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A “Villa Maria” arriva lo sfratto: i concessionari, le due società di Vittorio Basentini e Fiorenzo Zoccola, erano morose per 100mila euro. Adesso il Comune di Battipaglia batte cassa: 15 giorni per pagare.

Cala il sipario su “Villa Maria”, la casa albergo che da tre anni ospitava numerosi anziani adesso dovrà chiudere i battenti, perché le due società concessionarie sono morose. «Revoca dell’affidamento per inadempimento» è scritto nero su bianco sulla determina pubblicata ieri mattina sull’albo pretorio del Comune di Battipaglia, e che in calce porta la firma della dirigente Anna Pannullo (nonostante gli adempimenti delle politiche sociali adesso siano finite nelle mani del Settore tecnico diretto da Carmine Salerno). Canoni non pagati per diversi anni, per un ammontare che supererebbe i 100mila euro. Una concessione stipulata nel 2017, che prevedeva un contratto da 27 anni. Che però s’è risolto prima del dovuto. L’Ente di piazza Aldo Moro, infatti, adesso batte cassa. Ed entro 15 giorni dalla notifica, le società concessionarie dell’affidamento dovranno sborsare 98mila euro: 7mila per la terza annualità, 30mila per la quarta annualità, 30mila per la quinta annualità, ed ulteriori 30mila euro per il periodo che va da aprile 2021 ad aprile 2022.

SOTTO SCACCO ANCHE LA SOCIETA’ DI ZOCCOLA, IL RAS DELLE COOP SALERNITANE

Un altro colpo inferto al “signore” delle cooperative, l’imprenditore Fiorenzo Zoccola arrestato lo scorso ottobre con l’accusa di essere a capo d’un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione. Il dominus delle coop salernitane, che dopo l’interrogatorio fiume del mese scorso ha dato il via all’inchiesta sul “sistema Salerno”, è il numero uno della “3 S.S.S.”, società che insieme all’”Ati Don Uva” gestiva dal 2017 la casa albergo per anziani “Villa Maria”. La inaugurarono, in pompa magna, sul finire del 2017, quando in via Etruria, nel cuore di “Sant’Anna”, il rione periferico e più popoloso di Battipaglia, arrivò parte del gotha deluchiano: Roberto De Luca e l’allora assessore regionale Franco Picarone. C’era grande fermento quel giorno, e tanti poliziotti. Perché, fino all’ultimo, si rincorsero le voci circa la presenza del “governatore” della Regione Campania Vincenzo De Luca, negli anni in cui le lotte ambientaliste a Battipaglia erano più che mi accese. Poi De Luca rinunciò, e a tagliare il nastro ci andò il figlio Roberto insieme alla sindaca Cecilia Francese e al parroco Don Michele Olivieri. Oggi, quella struttura probabilmente verrà tirata giù. Per i 29 anziani, autonomi e semiautonomi, che ormai da anni alloggiavano a “Villa Maria” è arrivato lo sfratto.

Eppure il presidente dell’”Ati Don Uva”, l’imprenditore potentino Vittorio Basentini, aveva anche tentato un accordo. L’appalto, inizialmente, prevedeva oltre alla struttura residenziale anche un centro polifunzionale che però non fu mai attivato. Voleva eliminarlo, Basentini, per ampliare il residenziale, ma dal Comune concessero solo l’opportunità di rateizzare i pagamenti. Che arrivarono solo in parte: negli anni si sono accumulati diversi debiti, diventati troppi. E allora da Palazzo di Città hanno deciso di intervenire con la revoca dell’affidamento. La struttura, che si articola su due piani, contava 16 camere di degenza e 32 posti letto residenziali, con tanto di prestazioni e servizi alberghieri, attività di aiuto e supporto alle persone, sostegno dell’autonomia individuale e sociale, laboratori abilitativi, ricreativi ed espressivi.

LA VICENDA DEL CENTRO ALZHEIMER

Un ambiente familiare, nel cuore della periferia battipagliese, che per tanti anziani significava “famiglia”. E che adesso dovrà essere sgomberato. Una parentese infelice per il “settore anziani” di Battipaglia che s’aggiunge all’altra sfortunata vicenda del centro Alzheimer: sempre al secondo piano di Villa Maria, nel 2010, fu inaugurato dall’allora sindaco Giovanni Santomauro dopo un protocollo d’intesa Comune-Asl. Poi, si susseguirono proroghe e silenzi da parte dell’Asl in attesa dei finanziamenti. Fino alla chiusura del 22 novembre, quando nell’immobile di via Etruria arrivarono i carabinieri del Nas che apposero i sigilli sul centro per la mancanza di una monta lettighe. Nel 2020, di nuovo polemiche: questa volta per la delibera d’affidamento dei locali di Villa Maria che i sindacati definirono «illegittima» dopo che per anni i malati d’Alzheimer erano stati eccezionalmente accolti nella parrocchia “San Gregorio VII” da don Michele Olivieri. E adesso, l’ennesimo inconveniente: 29 anziani, da oggi, non sapranno dove riposare.

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