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Emergenza ambientale nei pressi del Tusciano. L’Arpac, l’agenzia regionale che s’occupa della protezione ambientale in Campania, ha pubblicato i risultati degli ultimi rilievi. Ed è scattato il campanello d’allarme: oltre un chilometro di costa non è balneabile. La qualità delle acque è “scarsa”. Tuffi negati ai cittadini e ai turisti di Pontecagnano. I valori di Enterococchi intestinali e di Escherichia coli, batteri considerati come i principali indicatori della contaminazione fecale o da acque da scarico, hanno superato di circa 4 volte i limiti.

Nel punto di balneazione “La Picciola”, che comprende il tratto che va da via dei Navigatori fino a 700 metri a Nord della Foce del Tusciano, i parametri microbiologici determinanti ai fini della balneabilità parlano chiaro: 738 di Enterococchi intestinali, a fronte di un limite previsto a 200, e 2005 di Escherichia coli per un limite fissato a 500. Insomma anno nuova, vita vecchia. La bandiera nera torna a sventolare ancora una volta in località “La Picciola”, dove il divieto di balneazione è permanente da tantissimi anni. E a Palazzo di Città adesso provano a correre ai ripari. Il Comune di Pontecagnano, infatti, s’è affidata a un laboratorio d’analisi accreditato per eseguire dei campionamenti nei pressi del Picentino. Verranno analizzate le acque dei fiumi per capire lo stato dell’arte e il livello d’inquinamento.

TUFFI VIETATI A “PICCIOLA” E “MAGAZZENO”

Anzi, in realtà le analisi sono già cominciate il 30 aprile, fa sapere Carmine Spina, assessore all’ambiente dell’amministrazione retta dal sindaco Giuseppe Lanzara. Si resta in attesa del secondo campionamento, partito circa un mese più tardi, e che dovrebbe concludersi entro quindici giorni, quando l’Ente di Pontecagnano fornirà i risultati. In base al quadro che emergerà sono già pronte diverse azioni amministrative per cercare di ridurre il fenomeno dell’inquinamento. Bagni vietati anche in località “Magazzeno”, nel tratto che prende il via 150 metri a nord del Secondo canale di Bonifica e s’estende verso sud per 380 metri. In questo caso, i rilievi di giugno pubblicati dall’Arpac sarebbero pure buoni: 111 di Enterococchi e 87 di Escherichia coli. Tutto nei limiti. Se non fosse per il fatto che, per revocare un divieto di balneazione, e per considerare la qualità delle acque non “scarsa”, i tecnici dell’Arpac tengono conto della media negli ultimi 3 anni.

Nulla da fare, dunque, anche per “Magazzeno”. Dove arriva puntuale, come ogni estate, il divieto di balneazione. Parametri fuori norma per due zone sulle sei che comprendono i sette chilometri di fascia costiera a Sud del capoluogo di provincia. Un destino segnato per quei due tratti che, anche nel 2020, nonostante gli effetti del ‘lockdown’ si manifestarono vistosamente su buona parte dei litorali di tutt’Italia, furono tra i pochi a ricevere il divieto di balneazione insieme al tratto di “Spineta Nuova” a Battipaglia. Adesso la storia si ripete, con lo spauracchio delle chiazze verdi, probabilmente figlie di scarichi abusivi a mare da parte delle aziende, che stanno invadendo tutta la costa a Sud di Salerno. Nove giorni dopo l’inizio ufficiale dell’estate è già allarme per le acque dei Picentini.