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L’associazione Pezzi Unici, in collaborazione con la Sing&Song Home Studio, ha dato vita ad una serata per ricordare il piccolo Francesco Caiola, tra canzoni e parole per celebrare la bellezza eterna

Una serata speciale, dove la musica, l’arte, tutto ciò che è bellezza ha camminato dandosi la mano con il ricordo, anche quello più doloroso, per celebrare la vita, la sua durezza e imprevedibilità, e tutto l’amore che sa accompagnarla. La vita, un’incognita infinita, in cui tante cose rischiano di perdersi nel suo vortice. Tranne il ricordo del piccolo Francesco Caiola, scomparso prematuramente ad agosto scorso a causa di una malattia rara, che non si affievolirà mai per la sua famiglia e per tutte le persone che lo custodiranno.

A contribuire a tutto questo è stata la serata speciale organizzata lo scorso mercoledì presso l’Auditorium San Gregorio VII. Un evento fortemente voluto dall’associazione indetta proprio nel nome del piccolo battipagliese, Pezzi Unici, e la scuola di canto Sing&Song Home Studio, dove esprime tutto il suo talento anche la sorella di Francesco, Giorgia, protagonista di un duetto che ha emozionato tutti i presenti, al fianco di Matteo Volpe.

Duetto tra Matteo Volpe e Giorgia Caiola

Volpe, cantante battipagliese noto in città per diverse pubblicazioni inedite, come l’album “Il primo abbraccio“, ha accompagnato con la sua voce la serata. Spazio anche all’arte con una creazione di Chiara Cappabianca – in arte Kappart – che ha realizzato un’opera in estemporanea, un pezzo unico donato poi all’associazione e che verrà messa all’asta.

Opera realizzata da Kappart

«Una serata molto intensa, l’amore per la musica, per l’arte ma soprattutto la bellezza di celebrare la vita nonostante il dolore – commenta Claudia Cappabianca della Sing&Song – Tutto questo nasce quando si costruiscono legami di stima reciproco di affetto immenso che durano per sempre. Cantare non è stato facile ma si sa che in questi momenti il valore, anche di una nota non perfettamente intonata, ha un valore eterno».

«Credo di essere la persona meno indicata a celebrare il ricordo di due persone che in modi diversi hanno cambiato la mia vita – ha detto nel corso della serata il cantautore Matteo Volpe -. L’ultima volta che mi sono esibito in qualcosa di mio, qui a Battipaglia, due anni fa, ho iniziato dedicando quella serata a Sofia e a tutte le persone che nella vita giocano tutte le carte e ce la fanno. Stasera siamo qui per lei e Francesco. Se siamo tutti qui stasera è perché ce l’hanno fatta ancora una volta. Mi prenderete per pazzo, ma è così. Perché ci hanno messi tutti insieme a celebrare la vita, la loro, che continua».

Un commento, dopo l’evento di mercoledì, arriva anche dal presidente dell’associazione Pezzi Unici, Gianmaria Caiola, papà di Francesco: «Per me è stata dura, come se non bastasse il “dolore quotidiano”, ma andava fatto “per…tutti quelli che restano, che fanno fatica, che ci provano…”. Prima dell’inizio, fuori dalla sala, man mano che arrivavano ho cercato d’incrociare gli sguardi delle persone che non conoscevo. Degli amici non parlo, non ho più parole da spendere per loro. Compagni di una vita che ci sono sempre stati e ci saranno sempre».

Poi ci sono “gli altri”, come dice Caiola: «Quelli che hanno ricevuto un invito “che non potevano rifiutare” e quelli che hanno chiesto di esserci perché hanno letto dai social e si sono detti perché no? Andiamo a vedere. Gli “altri” si presentano con fare sospettoso ed interrogativo, mostrano un velato imbarazzo legato alla loro presenza in un contesto che non hanno ben chiaro. Finisce la serata. Le persone fanno per andare via ed io riprendo il mio gioco di sguardi e vedo luce nei volti, calore nelle mani in tutti quelli che si sono messi alla prova venendo al buio e ritornando a casa con un po’ di luce, niente di straordinario, ma di sicuro quella che serve ad illuminare il prossimo passo…. Una particolare energia nell’aria che all’inizio non c’era. Missione compiuta! La serata è andata bene e di questo ringrazio tutti».