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L’emergenza coronavirus ha prepotentemente ribadito il ruolo di Internet quale “bene di prima necessità”, indispensabile per non spegnere completamente il motore del Paese e per ridurre quella “distanza sociale” necessario per fermare il virus. Un uso del web che è cresciuto in maniera esponenziale che ha messo a dura prova la tenuta di server e reti.

Smartworking, gaming, serie tv, necessità di informarsi, social network… un flusso di dati esploso di pari passo col ‘lockdown’ che sembra essere il prodromo di una nuova era per l’informatica. Ne abbiamo parlato con Rosario Pingaro*, founder e Ceo di Convergenze spa, la multyservice (internet, voce, energia, gas) paestana che sta sempre di più conquistando fette importanti del mercato nazionale delle telecomunicazioni e dell’energia.

L’INTERVISTA

-Dott. Pingaro, i volumi di traffico dati in questo ultimo mese sono esplosi: eravate pronti per questa sfida e come la state affrontando?

-Avevamo capacità maggiori di quelle necessarie per i nostri clienti, però debbo anche dire che non tutte le tecnologie che utilizziamo erano pronte ad un aumento così repentino del traffico. Nel complesso stiamo sicuramente performando bene e le azioni che stiamo mettendo in campo incrementeranno notevolmente le performance dei nostri clienti.

-Ha fatto clamore la notizia che YouTube e Netflix siano arrivati ad abbassare la definizione di video e film per “prevenire la congestione di Internet”. Anche WhatsApp sta ponendo delle riduzioni d’uso in alcuni paesi come l’India. Crede sia necessario nel nostro Paese una riduzione della banda?

-Assolutamente no, sarebbe una sconfitta per chi realizza reti ed offre servizi di accesso. Forse oggi si comprende come la scelta che qualche operatore ha fatto in passato di continuare a scommettere sul rame non era assolutamente vincente. Questo momento ci farà crescere anche a livello tecnologico e quando saremo fuori da questa crisi saremo anche più veloci su internet.

-Come sono cambiate le richieste e le esigenze dei clienti da quando è iniziata la quarantena e come il vostro lavoro si è adattato ad esse e insieme alle disposizioni ministeriali?

-Le richieste da parte dei clienti in quarantena e dalle aziende in attivo, si registrano maggiormente sullo streaming in download ed upload, nel gaming on-line, e poi musica, e strumenti di smartworking, con periodi di utilizzo di rete molto lunghi, non da meno le assistenze, sono, ogni giorno, gestite e monitorate nonostante, in questo momento, anche Convergenze convive con gli aspetti penalizzanti della pandemia.

Alcuni reparti, per fortuna in gran maggioranza (soprattutto i tecnici e operatori del frontdesk) sono attivi in azienda con le dovute precauzioni, mentre parte del backoffice è in smartworking. Siamo impegnati in prima linea per tutelare la funzionalità della rete e dei servizi offerti, insomma ci mettiamo l’anima!

-In questa occasione, più che mai, il digital divide sta tracciando una linea che divide chi ha accesso e chi non ha accesso alla “conoscenza”. Qual è la sua ricetta per cancellare questo divario?

-Non ho ricette, e penso che nessuno oggi ne abbia, noi operatori viviamo un contesto di margini bassissimi ed è impossibile pensare di riuscire a proseguire la discesa dei prezzi ancora.

La soluzione è senza dubbio tornare ad una crescita ampia e diffusa del Paese, tramite un aumento della produttività: questo darebbe le risorse per trainare le fasce meno abbienti verso un maggiore accesso al digitale.

-La sensazione espressa da grandi colossi della rete è che, anche dopo la crisi, il traffico sul web non tornerà più quello di prima. Dall’e-learning e dallo smartworking in alcuni casi non torneremo più indietro. Quali scenari prevede per il futuro di Internet?

-Concordo con questa visione, il digitale che sta pervadendo la nostra vita non ci abbandonerà nel dopo covid19; questo per aziende come la nostra proporrà nuove opportunità di business. Sano convinto che all’Italia questa spinta tecnologica, unita ad una ritrovata capacità della politica di avere una visione, farà bene e la proietterà in nuova fase di crescita e prosperità.

LA SCHEDA

Pingaro Convergenze
Convergenze Innovation Center. Capaccio (Sa)

Rosario Pingaro.
Ingegnere di formazione, con una lunga significativa esperienza di lavoro a New York, fonda Convergenze Spa nel 2005, col sogno di di colmare il digital divide nel Cilento, portando la connettività in zone non ancora servite dalla banda larga. Nel 2003 diventa amministratore della Bcc di Capaccio, per poi diventarne Presidente nel 2013.

Convergenze Spa.
Conta oggi oltre 50 dipendenti e nel 2019 ha ottenuto un Brevetto di Invenzione Industriale per la creazione e la realizzazione di una speciale colonnina di ricarica per auto elettriche EVO, oggi diffusa in diverse località italiane. Lo scorso settembre 2019 l’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza e la Repubblica Affari & Finanza hanno riconosciuto Convergenze S.p.A. tra i 300 Campioni di Crescita 2020, sulla base della crescita di fatturato dell’ultimo triennio.