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Una tavolata per dire “no” al razzismo. Oltre 200 persone, nella giornata di sabato, hanno preso parte all’iniziativa organizzata dagli scout del M.A.S.C.I. (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani).

LA TAVOLATA

Una tavolata senza muri, di dimensioni nazionali, per dire “no” al razzismo. Sabato scorso, a Battipaglia, gli scout del M.A.S.C.I., d’intesa con altre associazioni del territorio, hanno organizzato una tavolata nei pressi di piazza Petrone che ha visto prendere parte gente di ogni età, genere, estrazione sociale e religiosa.

Battipaglia, si aggiunge alle 25 città d’Italia che – contemporaneamente – alle ore 12, si sono seduti in un’unica immensa tavolata con le stesse modalità organizzative ed un obiettivo comune: quello di sottolineare che non tutti i cittadini sono dalla parte del razzismo e dell’esclusione, ma che, al contrario, molti sono a favore del dialogo e della solidarietà con chi ha meno e con chi cerca lontano dalla propria patria una possibilità di vita migliore.

L’INIZIATIVA

L’iniziativa è appunto incentrata su una tavolata senza muri, che stavolta assume dimensioni nazionali, dopo la “prima” realizzata lo scorso 20 ottobre a Roma in via della Conciliazione, co-organizzata dal Municipio I – Centro Storico e FOCSIV con promotori FERPI Federazione Italiana delle Relazioni Pubbliche, INTERSOS e da M.A.S.C.I. Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani. A quell’evento parteciparono circa un migliaio di persone e aderirono 109 Associazioni.

Le venticinque tavolate sono state allestite in luoghi simbolo delle città partecipanti, come è stata appunto via della Conciliazione a Roma. A Battipaglia gli scout del M.A.S.C.I. hanno scelto piazza Petrone, “la piazza delle comprese e del Santuario”, che quest’anno ha ancora maggior valenza simbolica, ricorrendo il bicentenario dell’inizio ufficiale del culto della Madonna della Speranza, a pochi giorni dall’apertura dell’anno Santo straordinario, dedicato a questa significativa ricorrenza.

Il gesto altamente simbolico della condivisione del medesimo cibo si concretizza nel cuore della città nel punto in cui duecento anni fa la comunità che andava prendendo forma, incontrava la sua patrona. Sono previsti duecento commensali, senza distinzione di classe, provenienza, religione, età e genere.

All’evento hanno preso parte Caritas di varie parrocchie, la Comunità musulmana, l’Associazione UBUNTU, la comunità SIKH (dall’India), l’Associazione UJAMAA, gli Scout MASCI, Agesci, gli Scout FSE, Don Fernando, Padre Vincenzo, Acli Salerno, Don Gianluca Romano delegato del vescovo, Croce Rossa, Protezione Civile, e il sindaco Cecilia Francese.