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Nonostante gli impianti fatiscenti, in tanti dedicano il proprio tempo ad attività sportive: con investimenti maggiori, il sogno può diventare realtà

Lo sport è il veicolo culturale e sociale di più facile fruizione. Lo dicono i dati, non solo le varie considerazioni filosofiche.

IL QUADRO NAZIONALE

In Italia c’è una realtà sportiva ogni 631 abitanti: più dei tabaccai (1 per 808), più dei bar (1 a 942), più delle scuole (1 ogni 1.061) e delle panetterie (1 per 1210). Parliamo di 34 milioni di cittadini coinvolti.

Sommando tutti gli iscritti alle varie ramificazioni del Coni, si supera quota 12,4 milioni. Significa che un italiano su cinque è iscritto ad un’associazione, due su cinque preferiscono la pratica prettamente amatoriale.

Questo si ripercuote in maniera enorme sul Pil, il Prodotto interno lordo: comprendendo anche i servizi accessori (turismo, produzione di beni e servizi, et similia) lo sport ne rappresenta addirittura il 3 per cento.

La moda, giusto per dare un termine di paragone, è al 4 per cento. L’attività sportiva, ormai terzo pilastro educativo dopo famiglia e scuola, risulta fondamentale anche per la prevenzione e la salute, con un conseguente impatto sulla spesa sanitaria.

Numeri alla mano, investire nello sport conviene a tutti i livelli. Eppure lo Stato non lo fa, né a livello nazionale, spendendo una somma pari ad un decimo del denaro investito dalla Francia e ad un ventesimo della spesa della Germania, né a livello locale.   

La sede del Coni

LA CAMPANIA

Per problematiche strutturali, economiche, culturali e sociali, la Campania è tra le regioni col minor numero di praticanti: ben il 54 per cento degli abitanti non pratica alcuna attività sportiva, nemmeno saltuaria.

Sono 25 i punti percentuali di differenza con la Lombardia. Impressionante. Le associazioni sportive campane sono circa 200 ogni 100.000 abitanti: la media nazionale si attesta attorno a quota 260. In questo crogiuolo di statistiche, la Campania è sempre sul fondo delle classifiche.

IN CITTÀ

Eppure Battipaglia appare da sempre come un elettrone che ruota intorno a un nucleo fatto di sport (e di elezioni, traffico e bar, ma questa è un’altra storia).

Da uno studio delle fonti disponibili (Registro Coni, elenchi delle federazioni specifiche e degli enti di promozione sportiva, contatti di società e associazioni), si può censire l’intera offerta dello sport battipagliese. 

All’ombra del Castelluccio operano 111 associazioni sportive: la città è avanti di un buon 10 per cento rispetto alla media regionale.

L’offerta è enorme per quantità e, soprattutto, eterogeneità:

  • 2 associazioni di softair;
  • 4 di ginnastica artistica;
  • 2 di pesca sportiva;
  • 3 di tennis;
  • 2 di nuoto;
  • 2 di basket;
  • 15 tra calcio, maschile e femminile, a 11 e a 5;
  • 2 di rugby;
  • 5 di pallavolo
  • 2 di pugilato;
  • 2 di sport cinofili;
  • 7 scuole per l’insegnamento delle varie arti marziali
  • 17 scuole di danza;
  • 11 palestre.

Ci sono pure un circuito per gli sport motoristici, scuola piloti, motocross, motociclismo, tiro con l’arco, ginnastica ritmica, tennis da tavolo, pallanuoto, surf, windsurf, kitesurf, attività subacquee, pallapugno, pallamano, beach volley, pattinaggio su pista, triathlon, atletica leggera, trekking, ciclismo, culturismo, scacchi, burraco, calcio balilla, biliardo, poker sportivo, equitazione.

E poi ci sono tanti atleti di livello nazionale ed internazionale, come Dante Boninfante, bronzo alle Olimpiadi nella pallavolo, Domenico Cavaccini, libero della nazionale italiana di Volley e Peppe Poeta, da anni ai vertici del basket italiano. 

Dante Boninfante
Domenico Cavaccini

BATTIPAGLIA SPORTIVA

Come questo sia possibile nonostante carenza di fondi, difficoltà burocratiche, impianti fatiscenti e soprattutto pochissimi spazi è un mistero. I battipagliesi hanno fame di sport. Questa voglia potrebbe essere tramutata in cultura, coesione sociale, educazione, integrazione, guadagni diretti e indiretti, soprattutto in una area depressa come la nostra.

Morale della favola: lo sport potrebbe essere un investimento vincente per Battipaglia. Potrebbe, ma c’è da migliorare. E lo si capisce provando a cercare sul sito istituzionale del Comune informazioni sulle associazioni e sugli impianti cittadini. Fatto? Tutto molto bello, vero?  

 

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