Aeroporto “Costa d’Amalfi”: a Bellizzi il piano di rischio

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Aeroporto, Bellizzi: c’è il Piano di rischio Aeroportuale. Il Comune s’affida ai tecnici della Sicis per 6mila euro. S’attende l’ultimazione dei lavori, e che il primo aereo decolli.

Il Comune di Bellizzi s’affida ai tecnici per la relazione del piano di rischio aeroportuale. Al prezzo di 6mila euro. Saranno gli uomini della Sicis srl, la società che s’occupa di servizi d’ingegneria e consulenza industriale su ambiente e sicurezza, con sede in via Gaudiosi a Salerno, a redigere il piano per l’Ente di via Manin. È quanto emerge da una recente determina del 27 maggio, a firma del responsabile del procedimento, l’ingegnere Pino Schiavo, che ha approvato sia la spesa che l’affidamento del servizio.

La Sicis srl, iscritta già nell’elenco dei professionisti di fiducia dell’Ente, ha ottenuto l’incarico diretto, evitando di passare per un bando di gara, così come previsto per gli affidamenti al di sotto dei 40.000 euro. Il Pra sarà utile a individuare le zone di tutela degli aeroporti, così come previsto dal codice della navigazione, con particolare riferimento agli spazi di decollo e di atterraggio da recepire negli strumenti di pianificazione. Conterrà anche le indicazioni per limitare la presenza dell’uomo e delle abitazioni nelle zone di tutela, escludendo quindi nuovi insediamenti con destinazioni che prevedano aree di affollamento, obiettivi sensibili o destinazioni che possano arrecare danno alle persone in caso di incidenti.

L’aeroporto “Salerno-Costa d’Amalfi”, situato in via Olmo, tra i comuni di Bellizzi e Pontecagnano Faiano, fu adeguato al traffico civile nel lontano 2007. E l’anno successivo partirono i primi voli di linea. Nel corso degli anni, però, ha fatto registrare un brusco calo dei movimenti, fino al 2018 quando contò appena 4 voli in tutto l’anno. Dal 2019, la gestione è passata in mano a Gesac, la stessa società che gestisce l’aeroporto dei “cugini” napoletani, grazie a un accordo fortemente voluto dal presidente della Regione Vincenzo De Luca.

Insieme, stilarono un piano che avrebbe dovuto decongestionare l’aeroporto di Capodichino puntando ad ospitare oltre 5 milioni di passeggeri entro il 2043, l’anno di scadenza della concessione. E ad agosto del 2019 arrivarono pure i quattrini: 25 milioni di euro per la prima fase di ammodernamento, ampliamento e riqualificazione dell’aeroporto. Poi, il fermo, tra ritardo dei lavori e pandemia. Qualche settimane fa, De Luca ha annunciato il nuovo terminal e il completamento dei lavori in dirittura d’arrivo. Intanto, in attesa che il primo volo decolli, il piano di rischio è pronto.

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