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Blitz del candidato alla presidenza della Regione Campania, Stefano Caldoro, a Battipaglia. Nella giornata di ieri, l’ex numero uno di Palazzo Santa Lucia ha incontrato i comitati prima di passare davanti all’ex Stir di Battipaglia. «Prevediamo il sequestro dell’impianto di Eboli».

«Prevediamo il sequestro dell’impianto di Eboli». Parole forti. Promesse vive. Quelle fatte da Stefano Caldoro, ex presidente della Regione Campania e oggi candidato nuovamente nell’eterna sfida contro Vincenzo De Luca. Un tour tra i vari comuni della provincia di Salerno che ha fatto tappa anche a Battipaglia, città martoriata dall’emergenza ambientale da oltre vent’anni. Prima di arrivare all’ex Stir, Caldoro ha incontrato i comitati. La sede scelta è stata il bar “Catino”, nei pressi dell’uscita autostradale. E al suo fianco c’era pure l’ex vicesindaco Ugo Tozzi, oggi fuori dall’amministrazione comunale e responsabile enti locali per Fratelli d’Italia.

Stefano Caldoro Battipaglia«Proponiamo di essere più severi su Eboli – spiega Caldoro – e di sequestrare il sito: non dovrà rimettersi in produzione l’impianto finché non ci sarà una gestione condivisa. Quando ci sarà la piena garanzia dell’ambiente, ripartirà. Altrimenti non avrà autorizzazioni». Poi, sul caso Battipaglia, precisa: «In questa zona non possono esserci così tante autorizzazioni per impianti di rifiuti. Bisogna delocalizzare o revocando o cambiando sede. E guardando anche ai privati, mi rendo conto che questa è una città che necessita di atti immediati di bonifiche». E Caldoro non risparmia una stoccata all’amministrazione: «La scelta dell’amministrazione, di prevedere di caricare tutto nelle zone con gli impianti, è stata scellerata. Su Napoli e Salerno si è ragionato così».

Un impegno che Caldoro prende col territorio: «Io sono una persona che non imbroglia – conclude -. Ho perso le elezioni per non imbrogliare. Prendo l’impegno, ma non a chiacchiere. Potete registrare, quando diciamo una cosa la rispettiamo». E Nunzio Vitolo, rappresentante del comitato “Battipaglia dice No”, chiede un segnale forte: «Bisogna salvare questo territorio, vogliamo un segnale forte, tangibile e inequivocabile. Rilanciare quello che era tra i comuni più ricchi. Abbiamo la potenzialità di essere il primo polo agroalimentare in Campania. E ci tengo a precisare che sono qui come cittadino che viene a registrare una promessa».