Tempo di lettura: 2 minuti

Comune sconfitto al Tar. Avrebbe voluto abbattere un fabbricato nei pressi dello svincolo autostradale A2. La costruzione risale a un periodo antecedente all’allargamento autostradale.

Diniego di sanatoria illegittimo, Comune sconfitto al Tar. I giudici del tribunale amministrativo regionale, sezione Salerno, hanno annullato il provvedimento secondo il quale l’Ente avrebbe voluto abbattere un fabbricato abusivo dedito all’attività di stoccaggio dei pannelli fotovoltaici situato nei pressi dell’A2. Una storia che comincia il 31 marzo del 1995, quando la signora Mastrangelo, proprietaria dell’immobile, poi passata agli eredi, aveva chiesto un condono edilizio, rifacendosi a una delibera del Consiglio Comunale, datata 1993, che ricomprendeva quella particella all’interno del centro abitato. Un riconoscimento, dunque, che arrivava proprio dal Comune di Battipaglia. Che sette anni più tardi, nel 2000, ridisegnò la città allargando di fatto la fascia di rispetto autostradale: il fabbricato ricadeva in quell’area, ma era stato costruito precedentemente. Quindi, nessun effetto retroattivo: in quella zona si poteva costruire, perché i vincoli urbanistici riguardavano le costruzioni al di fuori del centro stesso. L’immobile, quindi non è abusivo, eppure è stato necessario l’intervento del Tar per evitare ingenti danni all’attività.

IL PARERE DEGLI AVVOCATI

«É stato ristabilito, laddove ce ne fosse stato il bisogno, il principio per il quale non si possono usare delle norme in maniera retroattiva – commenta l’avvocato difensore Giuseppe Ferlisi -. Dispiace per l’Ente, che avrebbe dovuto semplicemente rileggere i propri stessi atti che ridefinivano la zona residenziale senza ricomprendere il manufatto oggetto del diniego di condono». Un intervento che avrebbe potuto danneggiare fortemente Francesco De Santis. «Il Tar ha confermato un principio che le amministrazioni coinvolte – commenta Alessio Giaquinto, uno dei legali difensori di De Santis – sembrerebbero aver ignorato: non si può intervenire ad occhi chiusi sui diritti dei cittadini, a distanza di decenni, senza considerare attentamente le vicende storiche che li riguardano. E questo anche quando si tratta di terreni e costruzioni». I giudici del Tar, dunque, hanno annullato il provvedimento del Comune, difeso dall’avvocato Sabato Criscuolo, e il parere dell’Anas, rappresentata dall’avvocatura distrettuale dello Stato di Salerno, respingendo però la domanda risarcitoria.